lunedì 2 gennaio 2012

Quello che vorrei essere

Quante cose per te vorrei essere!
Vorrei essere giovane ancora…
con intatto tutto l’amore da donarti,
e tu in questo mio sogno,
negli anni belli,
bella sei e dolce molto,
ma non più che ora sei!
E lì vorrei essere come il vento,
che sfiora le tue labbra…
e le tue parole sussurrate,
all’aria rapisce e a me solo, geloso,
porta lontano…
E ancora lì essere come il sole,
cui sorridi vaga la mattina
dei tuoi risvegli assonnati…
e forse una lagrimetta per chi sa chi,
t’asciuga sul ben viso di giovinetta.
Vorrei essere come la pioggia fine,
a lungo agognata,
che cade sui tuoi capelli neri,
lì, nel campetto, dove alacre
nei tuoi piccoli mestieri di contadinella,
tra giovani filari di pomodoro,
indifferente ai richiami, t’attardi.
E quella piano t’accarezza…
e la tua veste leggera t’appiccica con disappunto,
e lascia s’ammirino acerbe, sognate forme
per giovane amore…
Vorrei essere le parole che non t’ho detto…
E allora sono ancora lì nel mio sogno,
ma, muto, ora sono i lunghi silenzi e i primi sospiri,
prologo d’amore solo vagheggiato…
e gli sguardi furtivi anche,
e gli occhi tuoi, prime stelle,
di prima sera nella penombra d’attesa,
le più belle tra le mille e mille,
che presto nel cielo s’accenderanno…
Ancora vorrei con te esser bambino
e tenerti per mano tra campi di primavera…
e correre, correre!
E poi, stanchi, sul muretto
a sorriderci e ridere di nulla
e a penzolare le gambe, restare…
quando sulle tue esili
la corta veste invano allunghi, pudica!
Vorrei ancora chiamarti con mille nomi di tenerezza
e dirti e dirti…
Oh quante parole taciute e quelle da inventare ancora!
Sì, quante cose per te vorrei essere
in questo mio ultimo tempo,
ma non men bello del mio sogno verde, appena vanito,
ché tu accanto mi sei e proprio tutto può essere ancora!
 

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