Nella
preghiera di Fatima si auspica che astri del cielo, non meno belli, siano anche quelle anime che più richiedono la misericordia divina.
Chi ha il compito di dare ai più flebili lo splendore, ché siano
stelle? La stessa che chiede amorosa che così si implori il cielo
per l'accoglienza. Anzi suoi devoti la pensano di così gran cuore
da far sì che anime purganti siano sottratte alla attesa che il
ravvedimento si completi. Ma addirittura che ella ne doni la
possibilità ai consapevoli degli errori, ma che non ne avrebbero
speranza, perché dannati. Se vero, il figlio suo dovrà essere ben
consapevole che la minaccia dell'inferno è destinata a diventare
solo virtuale, i reprobi non più esistendo se Maria ne anticipa il
perdono!
giovedì 28 maggio 2020
lunedì 25 maggio 2020
Cosmo non effimero
L'amore
divino ha per suo cosmo, cioè ornamento, l'attuale universo, assai
bello dai monti in queste notti d'incanto. Ma ce ne è uno non
effimero. In esso primeggia in splendore la tutta bella, facendosi
porta per noi, suoi flebili innamorati, che riveste della sua luce.
Non è detto di lei << ...intrent ut astra flebiles coeli
recludis cardines>>?
martedì 19 maggio 2020
Amore terreno ed etereo
Come
si può essere qui sicuri d'un amore? Ecco, dono abbiamo fatto e
facciamo ancora del nostro sentito alla donna dei nostri pensieri.
C'è stata risposta e c'è, se sempre rinnovata richiesta a lei
facciamo anche senza parole. Ma essa è stata, è adeguata, d'un
uguale valore rispetto al proposto amore? Ci può essere stato un
lungo sodalizio, che continuare possiamo volere, ma è garanzia di
per sé? Solo se, essendoci l'amore celeste, le parole attese da
quella del cielo sono le stesse che la donna dei nostri sogni vuol
dirci, intuite o forse suggerite le ragioni della nostra precarietà
e disagio, solo nella preghiera confidati!
domenica 17 maggio 2020
Il male avvelenato da Cristo, di sé
Io
non so dire il male che è, ma solo che lo penso come assenza di Dio.
Forse conseguenza della stessa creazione, con la necessità d'ogni
creatura di restare distinta, lontana dal suo fattore, il bene. Ma è
destinato a rimanere oltre questo mondo? Piuttosto non sta declinando
già, dacché il Cristo l'ha subito? E' stata infatti solo effimera
vittoria del male l'annientamento suo, ché il Cristo se ne è
impadronito. V'è infatti stato posto un seme che lo sta avvelenando.
E di che? Di bene, dello stesso Cristo! E, infetto di lui, questi lo
distruggerà. Noi, che speriamo questo epilogo, vi possiamo
contribuire facendo sì che qui risulti sempre vittorioso il bene,
quello, il poco, che possiamo, se lo facciamo con amore, non limitato
a uno o pochi soggetti, ma esteso quanto possibile. Resteremo vittime
di una risposta ingrata? Avremo somigliato più ancora al Cristo!
giovedì 14 maggio 2020
Come la preghiera
Tanti
i pericoli e le tribolazioni in mezzo ai quali scorre la vita. E
all'età mia non è inconsueto ritrovarsi vecchi, malati e, peggio,
soli. E allora la preghiera può essere composta, le parole caute,
trattenute, con solo qualche lacrimuccia che pur sfugge? No, va
sciolta, gridata nel pianto solitario, ché da quella del cielo aiuto giunga
palese, se d'amore tutta palpita, così come la nostra speranza la
vede!
sabato 9 maggio 2020
Quell'ave che vorrei saper dire
Saper
pregare, saper dire parole dal cuore, saper chiedere perdono... A chi
chiederò che mi insegni? Quanto vorrei che chi pronuncia sia chi
ascolta! Allora deve essere quella delle mie povere “ave”. Sì,
insegnami a dirti un' “ave” efficace!
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