lunedì 28 ottobre 2019

Continuità d'amore



Non è davvero piccola cosa rinnovare la fiducia alla vita, trovarla bella e che significhi sempre tanto, anche quando tutta povera appare! Ecco un suo bel mistero. Bernardo da Chiaravalle ama del suo amore la sublime Maria, la “tota pulchra”, anche per tutti quelli che tentano in ogni epoca di volerle bene. Come? Col loro sì rinnovato, ciascuno alla donna sua. Accade anche a me. Sono anche per lei, che, “sine macula”, non può che abitare le stelle, ma anche per ogni altra donna innamorata, le parole buone, e sono tante, che stipate ancora ho per questa donna, che ella m'ha dato in sorte. Ma c'è di più! Io continuerò nel mio amore anche per mezzo di tutti quelli che ad amare continueranno la donna loro, quando qui più non sarò. Sì, c'è continuità nell'amore! In verità amo questa mia e quella del cielo, anche da sempre per tutti quelli che scoperto hanno nel cuore loro questo bel sentire, chiamato amore, per una donna, da che è qui fiorita la vita!
E guardo stasera ancora con lei lo stellato. Sono immagini di cuori innamorati, le dico, che brillano negli occhi nostri e questi brillii sì racchiudono palpiti d'amore di amanti per la donna loro, ma così anche tutti i miei per te, e per chi ama questo accade da sempre e accadrà quanto “ il mondo lontana”! Sì, da quando queste stelle stanno a brillare sulle miserie nostre e brilleranno, per chi come me sogna una cosa sola la vita tutta, cosa che la fa tutt'altro che mediocre, di poter, di saper amare gli occhi che dolci si fanno per lui!



lunedì 7 ottobre 2019

Essere Maria


Quello che si dice di Maria, che Dio è ciò che ella è, <<idem ( Deus) est quod ipsa ( Maria)>>, è aspirazione di ogni vero credente, cioè essere oltre i tre modi che Dio ha di manifestarsi in ogni cosa, un quarto modo di essere qui, in questo mondo, essendo sicuro destino nell'oltre di appartenere alla realtà sua. Ben lo esprime una preghiera allo Spirito, in cui si è supplici che egli annulli ogni farraginosità della mente e del cuore, che impedisca di svanire in lui <<Veni et in nobis absume quicquid impedit ne nos absumamur in te>>. Noi non sappiamo che è la realtà di Dio, la pensiamo un mondo di bene e pace, che qui son difficili da afferrare e tener stretti. E' per questo che interpretiamo la nostra realtà come un tirocinio, un cammino lento e tortuoso per avvicinarci a quella porta, Maria, la <<sublimis inter sidera>>, che permetta l'agognato accesso all'oltre proprio a noi, ora <<flebiles>> , ma <<ut astra>> fatti, cioè, per grazia del figlio suo, quale ella è, diventati! Sarà una vita novella, donata, << per virginem>> alla gente sua, la redenta!
Sì, guidaci, custodiscici, o piena di grazia, non vogliamo solo somigliarti, ma annullarci in te, essere te!