martedì 20 agosto 2019

Invito a una preghiera che la mente, tutta non ritiene.



C'è una preghiera che a mente tutta non so, ma importante nel quotidiano della vita della mia anima e di quella di tutti, credo. Eppure la recito ogni giorno! Per chi la volesse dire con me, uniti nell'intento, anche se sfasati nel tempo se molto distanti le menti dei nostri cuori, ne dico le sue prime parole: “Iam lucis orto sidere, deum precemur supplices ut in diurnis actibus nos servet a nocentibus...”. Il non ricordarla, che certo dipende dall'età, che in frammenti di buon “latinorum”, è però forse anche un modo di attuare quanto consiglia. E che? Moderazione, cioè impegno alla giusta misura nell'attuare quanto invoca! Perciò sobrietà e umiltà sempre, nel comportamento, nelle relazioni interpersonali, ma anche nelle azioni compiute volte al bene, insieme al salutare “potus cibique parcitas”. Ma implicitamente perfino nelle cose desiderate ed espresse e quindi nella stessa invocazione che le chiede al cielo! Penso che per questo racchiuda un segreto. Quello di far sì che orecchie del cielo, vogliose d'ascolto, non possano non consentire a che stille di rugiada cadano di continuo sull'aridità del nostro mondo, quello di dentro ancor più di quello in cui viviamo. Perciò è il saper chiedere il segreto! Che e come? Con “moderazione” appunto, l'ausilio per attuare il pur poco che possiamo nel bene, ma qui tanto agognato. Sì, con cuore puro e umile senza dubbio, ma allo stesso tempo iniziare con fiducia con le nostre forze, certi che qualcuno le sosterrà nell'attuazione del poco bene, che tanta miseria qui consente! Per cantare felici, a sera sopraggiunta, del Signore la gloria!
E io, che qui mi illudo di dare con moderazione perfino l'amore, poco per non deludere questa piccola donna, che con occhi prossimi e supplici pare invocarlo, invece tanto ho l'anima sazia della generosità del suo! Quale contraddizione!



domenica 18 agosto 2019

Come piuma il cuore


Il cuore è zeppo di pensieri. Pesano rimpianti, ripensamenti con la loro necessità d'oblio o di perdono. Son come piume però i desideri di cose belle, suggerite dalle parole buone e sorrisi di questa donna, e languore fanno al cuore. Ma saranno aspettative solo di gioia quando, Dio assentendo, sgombro dalle cose inutili avrò il cuore. Allora peserà quanto una piuma! E ne sorriderebbe il novello Anubi del mito antico, che la fantasia sempre rinnova. Così par farsi leggero quando, cercando tra queste stelle, rapito, le mani cercano per stringerle altre mani, quelle par sorridano della ingenuità ritrovata e si fanno corona ai miei occhi umidi!

mercoledì 14 agosto 2019

L'economia dell'amore.




Quanto ho vissuto? Tanto, credo! Sì per gli anni che ho, ma anche perché ho molto amato, ché si vive veramente solo amando! Ecco, son tutti presenti i miei ricordi, che nella mente del cuore stanno, alcuni pur belli da indugiarvi, ma mi ragionano anche i tanti meno belli, alcuni penosi anche, che ancora m'affaticano, ma tutti svaniscono difronte all'amore. Sì, quello sentito adesso, quello che allora avrei voluto avere quando il mio poco non ho saputo in modo adeguato o potuto donare, per ostacoli della mia mente sopratutto, non della realtà, invece vogliosa di considerazione e d'aiuto. E che mi dice questa abbondanza che ora gonfia il cuore e che tutto tacita? Ognuno qui lascia quel che ha fatto e nel mio bilancio spero preponderanti le mie buone azioni, pur tra tanti fallimenti. Ma c'è ben altro bilancio! Io devo chiedere a tanti perdono e sebbene molto meno, ma non di minor peso, donarlo, prima di poterlo chiedere a Dio. Sì, come stilla di rugiada per fiore che il capo qui declina in questa arida stagione, e permettere ad altri che chieder lo possa con ugual sete. Ecco l'importanza di ognuno nell'economia dell'amore!


sabato 10 agosto 2019

Che è Maria?

Che è l'amore se non dono di sé al proprio tu? Noi tutti siamo il “tu” di Maria, che  dall'anima sua chiama perfino chi non le risponde, che più cerca, ché bisognoso più è della misericordia sua! Che viene da lei? Eccomi in un crepuscolo in cui tutto, piante e fiori, mi richiama il suo sorriso, sono il suo sorriso. L'anima mia di serenità tutta pervasa, è libera di ascoltarne, soffuse, sospirate parole che parlano foglie ed erbe dalla brezza, che dal mare sale, mosse. Sì, finalmente ho libertà di cercarla per le cose belle tutte e tra poco mille e mille lumi mi faranno incanto dal suo cielo. E sue saranno le parole della compagna mia che mi cercherà a breve con melliflua voce. Sì, tutto ciò che è buono e bello viene dal cuore suo, da quello che ella è, dalla sua natura. È il suo modo di rispondere alle preghiere. E che dice? Parole tutte d'amore che sussurrano frasche, fiori pur lontani e parole di donna anche. Ella trasmette l'amore divino? No, è l'amore!














martedì 6 agosto 2019

Una preghiera

Le più belle preghiere sono in latino, come questa: <<Concede nos famulos tuos, quaesumus domine deus, perpetua mentis et corporis sanitate gaudere et gloriosa beatae Mariae intercessione a presenti liberare tristitia et aeterna perfrui laetitia>>. Che mi suggerisce?
Pensare a Maria è già allontanare dal proprio cuore la tristezza e il buio di questo mondo! Ma affinché il cuore pervaso sia di gioia, sanato dalle insidie di qui, sì affinché ogni cosa, cattiva o solo banale, perché tale è il male (banale!), svanisca in esso di fronte all'invito dell'amore, occorre che esso s'alimenti di quello che Maria dona per prima, l'amore suo, chiedendole la capacità di amarla allo stesso modo. Ed ora io so che amando tutto come lei ama, solo così conquistarmi potrò completamente, cosa che tento da sempre per poter donare ciò che pur ho, finalmente del tutto aprendomi alla luce e al bene! Allora, eliminata ogni mediocrità dal cuore, potrò anche superare la prova da chi paziente aspetta, forse da tanto, che proprio io le realizzi l'amore da lei sognato e proposto ancora, ché non passa mai il tempo suo!