domenica 20 agosto 2017

Invito alla possibilità del dio


Riporto nel seguito quello che ho scritto per i miei amici di “facebook” perché sia disponibile per la lettura di altri, che mi seguono sul “blog”. È un invito alla sola possibilità del dio, perché la fede, passo ulteriore, è personale ed è incomunicabile, certezza di cose sperate!
Mercoledì
Piccoli eravamo e assai ricco lo stellato d'allora, assai fioche le luci della cittadina nel primo dopoguerra, per occhi avidi e cuori di bambini. Io, assai ingenuo anche per l'epoca, ricordo che chiesi a mio fratello, di me più grande, se mai alcuna di quelle fiammelle dalla volta pendenti, qualcuno avesse tentato di prendere e come. Allora lo vedo affannarsi a spiegarmi che impossibile è, e che quelle, belle sono laddove stanno, anche se d'estate alcune pare cadano in lunga scia di fuoco. Oh quante stelle avrei visto cadere! Illusioni, speranze pur tenaci, e il mio piccolo mentore!
E mi chiedo, Che suggeriscono i ricordi? Vengono dalla sola mente o anche da una realtà diversa?Una realtà da significative o care presenze qui annunciata?

Giovedì
Oggi non trovo strano invitare tutti gli amici a rivedersi nei lor tempi primi di ignari bambini. Vi saranno, così per me, volti cari, come se gli accaduti con loro siano di solo appena ieri. Ma pur forse dovranno rammaricarsi di dover confabulare le loro parole, anche se in gran parte quelle attribuite, proprio devono essere state pronunciate, e sarà dolce illudersi d'averne trattenuto il suono perfino! Forse noi tutti davvero abbiamo tutto stipato e racchiuso nel cuore! E vi si agitano altri ricordi e vogliono essere rivissuti come concretezze e li assecondiamo! Ma poi, se maschi, ma penso che di simile debba accadere alle donne, ci chiediamo dove ora siano le nostre coetanee, occhi belli, da cui, appena ragazzi, forse come me venuti su soli e assai timidi, attendevamo parole buone e piccole tenerezze, per lo più deluse! Perché allora sono rimaste come piccoli fiori racchiusi nella memoria? Tutto è passato e i piccoli variopinti fiori di campo hanno pur colto! Che suggerisce tutto questo? Forse che qualcuno o qualcosa da quello, e non so chi o che da lui, pur leggere non sapendo, perciò nemmeno intuendo le motivazioni che cuore deluso riaprono alla speranza, ha da sempre sfogliato grossolano il libro della nostra vita, proprio come farebbe ottuso vento, e vi ha distrutto anche i primi sogni? Verosimile! Dovremmo forse pensare che anche l'oggi, che presenza di occhi di donna, forse a lungo, come da me, attesi sinceri, ci fa sereno, corra al nulla, immutato l'artefice distruttivo del bene, anche poco conseguito, forse tutto in quegli occhi? Io so che non è così, e che, come molti intuiscono, simili riflessioni aprano invece la via a novella speranza, quale l'età di vita e sua condizione, perché tutto, il dolore pure, immancabile in tutti i cuori, deve avere un senso! Eppure non so ben dire quale! Ma invito a riflettervi!

Venerdì
Talvolta quando più la vita ormai sfuggirmi sento, tanto vero corre il tempo!, mi chiedo immelanconito perché la mia memoria debba perdersi, e forse tra non molto pur lo sarà, se quelle persone care, che chiuse ho nel suo cuore, ormai forse vivono per essa soltanto, talune anche o solo nel loro primo fiorire, come dolci immagini e loro parole, conservate gelose! Ma anche se questi ricordi, assai vividi, essi stessi veri fiori dell'anima, che toccare quasi si lasciano, sono già una preziosità da tenermi stretta, tanto arido il mio vissuto nell'oggi, io mi chiedo se piuttosto non vogliano significarmi qualcos'altro, oltre il bene stesso d'averli ancora nel cuore. E che d'altro? Penso a una realtà diversa di cui quei ricordi si siano fatti messaggeri, sì, una oltre quest'involucro mortale, che, come imbroglio di pece inviluppa e cela la corda destinata al mare, cela l'anima e il cuore suo destinati alla vita qui! Sì, essi stessi e loro personaggi di più ancora, paiono suggerire qualcosa oltre tutte queste apparenze del mondo, oltre le passioni che vi mettiamo, oltre i risentimenti per vecchi fatti subiti, che sempre tornano nostro malgrado e da cui mai liberi siamo, o invece riconoscenze dovute e forse mancate a persone buone pur incontrate... Insomma oltre tutto l'affannarsi dello stare qui con un corpo caduco, destinato a dissolversi! Una realtà oltre i ricordi stessi e le loro care presenze, che vero perdurano nonostante la sacca tutta foracchiata del cuore, stanco, vecchio divenuto, che possa lasciarseli sfuggire! Sì, una realtà nuova, sconosciuta solo intravista, in cui non perdere, ritrovare il bello e il buono della vita che pur ci sono stati, nonostante i tanti tentativi di smentita qui dovuti subire per le tante vicissitudini frapposte, e in cui perdonare e farsi perdonare sopratutto! Sì, perché perderli per sempre, anche se vero poco il bene conseguito, significherebbe che tutto, il dolore anche, che sempre accompagna il sole un po' goduto oltre il buio e il gelo dell'indifferenza, sì, tutto ciò che ha inciso indelebile l'anima, e di cui essa s'è cibata, spesso suo malgrado, sarebbero solo non senso! Sì, perché ne è stata nutrita? Perché tutto ha contribuito a farla vivere e crescere? Così la vita e le lacrime versate e tante, e i sorrisi anche, rari, di cui si è goduto, sono proprio stati non senso? Possibile? Se sì, tutto quello che aprendo gli occhi ritroviamo al mattino è anche un non senso, eppure ci siamo dentro e ne vorremmo uscire! Ma c'è già un realtà oltre il possibile non senso del tutto, sta già in noi e la chiamiamo anima e perché c'è? Il bene in quest'anima e la gioia sua per quanto effimera o il suo accoramento per una perdita, per uno smarrimento, per un dolore, ci sono perché è una realtà riflessa, specchiante un'altra in continuo dinamismo! E quella di dentro davvero c'è, non lo si può negare, pur immersa in un tutto senza senso! Sì, non smetterò di chiedermelo e di chiederlo! Perché il poco bene e il tanto male e ciononostante la vita della mia anima? Sì, perché ci sono stati e dove finiscono la gioia e il pianto di tutti noi? No, una realtà c'è, cui sono destinati sospiri, lacrime, sorrisi e risa per noi di una donna e dei piccoli suoi! Indizio ne è quella già in ciascuno! Ma come condividere questa mia appagante intuizione dell'anima specchio, affinché diventi fiducia, fede rasserenante che un oltre ci sia per tutti? Oh quanto vorrei saperlo fare!

Sabato
Talvolta, pur riconoscendo stranezza della domanda pregnante in questa fase di vita e della risposta, un po' immaginifica, che ad essa do, sento di essere nel vero! Ma le intuizioni sull'oltre vanno vagliate dalla mente. Ed io cerco di dirne, di comunicarlo anzitutto alla parte di me da sempre imbevuta di verità razionali e sperimentali e la tranquillizzo, spiegando a quel me stesso, che tutto ancora di me vorrebbe, anche in quest'ultima mia epoca di vita, che se verità c'è è in quello che intuisco, essa è solo pragmatica, ma non so quanto vi riesco! Perché è come se dalla pur labile verità che un oltre ci attenda, io venga sì attratto , ma allo stesso tempo la trovi difficile da accettare completamente, forse perché alla fioca luce della mia mente poco io ne percepisco, ed è come io sia respinto dalla verità intuita! Sì, una realtà da cui il mio cuore pur attinge e mette toppe per non perdere nulla del suo prezioso fardello, lasciandolo andare tra i “non senso” che fanno il mondo! È bene restino con me quelle cose, quei fatti, quelle persone, quelle loro parole, che han fatto la mia vita e hanno cibato la mia anima, cioè il cuore, il nocciolo più autentico della mia mente, che io intuisco specchio unico di quell'oltre vago che mi fingo, e da qui, da essa, li porti o nel nulla, per questo mio cuore ormai improbabile, o nel nuovo che, attendendo me, così come sono dubbioso sempre, vero attende tutti! E talvolta son certo davvero che è da quel dove che avverto mi parlano le significative persone della mia vita, quelle buone ormai scomparse, e per farlo si servano delle sole vie, i soli canali possibili, i ricordi celati appunto! Persone, immagini, tanto vivide nella mente e agli occhi dell'anima, che fa il mio “me” più autentico, più sicuro! Sì, in quel cuore forse davvero parlano, da una realtà di cui esso stesso è specchio qui, in un mondo dove questa la mia anima vorrebbe restar chiusa e farsi sorda e cieca per non illudersi ancora per poi soffrirne alla smentita. Ma più non vi riesce, non sta sicura, non tranquilla, come viva un sogno inatteso che rimetta il suo certo in dubbio! Sì, paiono assai concrete tutte le persone amate o le buone con me, più che in un sogno e son loro ad agitarmi l'anima! E se vero sogno perché svegliarmi? Lì lotterò col me stesso più reattivo, meno conciliante, più geloso del conseguito e trattenuto finora! No, non le perderò le mie dolci presenze, anche se m'agitano il cuore con quello che vogliono suggerirmi! Stiano nel cuore, anzi nel cuore di questo travagliato mio cuore, il metaforico più del fisico, pur tanto provato! Sì, come perle in uno scrigno di cui solo io abbia la chiave!

Domenica
Oggi vorrei ci chiedessimo, Davvero c'è più ancora di quello che da qui pare nell'oltre intuito? Forse non vorremmo arrenderci del tutto a questa nuova intuizione di risposta positiva, ma dovremo pur ammettere che da lì, dall'oltre, sembrano davvero volute le nostre care presenze nel cuore della nostra mente, dialoganti nei nostri ricordi, tanto da lasciarcene ancora sognare! Sì, tutto accade come ci sia qualcuno nell'oltre, e fa la fede di tanti, ma io non la vorrei come certezza solo personale e incomunicabile, perciò qui mi basta che io possa solo invitare tutti alla sua possibilità, perché addirittura sperimentabile in se stessi, a cui ci si può fermare. Tutti lo chiamiamo, dio, il dio! Tutti ne vogliono dire, ma pochi ne sanno qualcosa e il saputo è per me, per te, per noi tutti, come ha fatto il suo cristo e purtroppo, come a lui accadde, il nostro poco, vero compreso, passa per il dolore! E dove sta questa persona, cioè questo esistente indipendente dal nostro volerlo o no, dal nostro accettarlo o no, dal nostro capirlo o no? Sicuro oltre me, oltre te, oltre noi, sì proprio nell'oltre intuito per essere unico e lo stesso per tutti! Sicuro è per tutti, se ne è veritiera l'intuizione, quindi al di là di tutte queste effimere apparenze, che ci invischiano, ci trattengono, oltre la parte migliore della nostra mente, oltre il nostro stesso vano argomentarne! Uno che incoraggia le presenze dei nostri ricordi più cari, un qualcuno che vuol dire, vuol farsi capire anche per mezzo loro! E ci sono lunghi momenti di suo silenzio esasperante, poi i suoi tentativi riprendono negli eventi che scuotono la sicurezza, che ci illudiamo qui d'avere. E quando un evento doloroso ci tocca subire, estremo come la perdita di persona cara, lui addirittura grida, come faremmo noi stessi se ne avessimo la forza, invece fiaccata! Vittima egli stesso come noi del male permesso! Ecco importante per quest'aspetto è la storia del suo cristo, che però richiede fede! E quanto deve avermi gridato dentro, visto il mio subito, e io ottuso, frastornato, non l'ho udito! Ma quando sono, o tento d'essere, sereno, allora lui non è solo da me sperato al di là della stessa mia mente, ma ho certezza, fede, che con lui ci sia davvero una vastità disponibile per tutti, immagine, specchio lo stellato di queste notti estive, che tutti proprio attenda nel suo mistero, e che porta d'accesso sia il perdono del dio, tramite il suo cristo, ma questo è passo ulteriore e richiede la fede! E di che dovremmo, se credenti, chiedere perdono? Almeno di non aver amato abbastanza questa vita concessa, nelle vicende sue, poche le belle, e sopratutto nella presenza, talvolta sconcertante, degli altri, persone attuali concrete, ma alcune ormai solo ricordo anche sgradevole, con le loro istanze, con le loro pressioni, la loro invadenza, la loro prepotenza, con solo loro diritti, quasi mai con doveri, col loro blaterare spesso insulso o non senso addirittura!


Le mie meditazioni sul dio e il suo oltre sono finite! La conclusione? Sono state solo invito per ciascuno a sperimentare la possibilità del dio. Ci si potrà fermare, perché oltre c'è la fede. Per quelli che, come a me è accaduto, finiscono con l'aver fede, certezza purtroppo incomunicabile, c'è una “porta” per l'oltre e il suo dio, è il cristo! Ma persa quella porta, non resta che l'“al di qua”, sfuggente nelle poche sue belle occasioni, e pur tanto noioso e doloroso talvolta, cui aggrapparsi per quanto duri, con le deludenti, aride congetture della scienza, il farraginoso razionale e, nell'oggi, l'inconcludente affannarsi per la società ospite, pur tanto ingiusta, dei soliti politici! Sì, si resta in quest'inferno, uno dei pochi veritieri miti, qui del tutto orribile, perché ingiusto! Forse come mai, sento quest'oggi tanto contraddittorio, deve essere stato sempre così, ma io ero distratto dietro alle chimere della scienza, anche se completamente in buona fede! Sì, ho sprecato molto tempo illudendomi delle fascinose verità della scienza e della matematica! Invece c'è una sola cosa importante, l'amore, per sé, gli altri, il tutto, tutti ospiti della nostra vita! Occorrerà ripetersi, Io ospito il tutto, che c'è per me perché finalmente capisca e abbia fede e ami nonostante. Sì dopo il perdono, l'amore! E dire che ho saputo questo mito veritiero dell'amore fin da bambino! Ma, immeritevole, assai dolci sono stati e sono questi occhi, ancora sognanti, di piccola donna, vera sola mia piccola perla in una mia segreta, essa stessa uno scrigno del cuore pur tanto tormentato!

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