Occhi
per gli occhi,
Mani per le mani,
Fiammeggiano insieme i nostri
cuori.
Possibile che tutto sarà solo cenere morta?
La scienza
per ora, meschina,
Vincer la morte non può,
Ma lo potrà
sicuro e forse giorno vicino,
Tanto il suo fervido cocchio
È
veloce!
Allora continuare questa vita
Vorranno insieme,
A
noi simili, cuori amanti,
Fin quando, fin dove amore li
porti.
Allora, e fantastico, solo volontario sarà
forse
L'abbandono del mondo,
Quando in amara delusione finisse
amore,
O affacciato mai si fosse a tenero cuore.
Tutto in
quell'epoca potrà essere surrogato,
Consenso, fortuna
anche,
Benessere perfino, e salute certamente,
Ma non la gioia
del vero amore,
L'unico che anche ora l'idea stessa di morte
divora.
Quella la cui ombra, minacciosa,
Ora sempre torna a
rendere
Precaria ogni felicità, baleno nei cuori,
E che
affascina e affosca ogni anima.
Ma da sempre amore
spira,
Invenzione d'uomini non è davvero,
Ma
scoperta, ché
Raggia dal cielo divino,
E vero fa balsamo a
cuori in tumulto.
Sempre per questi ci sarà di sogni
Il
bisogno, nostalgia avranno della primavera
E per tutti la speranza
di turgide aurore,
Che amore rinnova luminose,
Nonostante
tante storie tristi,
Pastoie comuni di questo mondo!
E la madre
divina, la <<sine macula concepta>>,
Già
ci chiama,
E il suo è amore senza lusinghe, senza inganno,
Senza
equivoci, l'unico che ucciderà la nostra morte,
O compagna mia
fedele, e dolce.
Eppure
passarne dovremo le strettoie gelide
Per veder tanto sorriso
promesso e sentirne calore.
Ma battiti di cuore, già per noi
soavi s'annunciano
Di
quella che invoco, chiamandola come io ti chiamo, Amore!