Di
che sarà oggi la mia preghiera? Che dirò di diverso oltre al
consueto alla bella, che sicuro ama quel che io amo, per prima la
donna che m'ha dato? Quello che dirò a questa piccola donna è detto
a lei, è detto al dio!
Così
nella meraviglia, oggi le dico, Vedi come tutto s'è rinverdito
questo prato alle recenti piogge, ma più riderà per i fiori suoi a
primavera e a questa piccola vallea attirerà sguardi e sospiri
innamorati! Eppure non sarà lo stesso di precedenti soste alla sua
meraviglia di altri cuori presi d'amore, caduti in amore! Perché
vero è, tutto è diverso, solo simile al già stato! Così il cielo
che si lascerà ammirare stasera, ché sereno s'annuncia, sarà tutto
trapunto di stelle, le stesse di sempre di questa stagione e alla
stessa ora, quelle dalla nostra cittadina visibili, eppure diverse
nei loro brillii e pur diranno a cuor che legger le sappia e vi
cerchi messaggio d'un amore lontano, o a noi certo significarci
vorranno la benevolenza per noi, lassù! Così nella mia preghiera,
le mie parole essenziali, quelle non occasionali, sono sempre le
stesse, ma ora accorate or serene, ora dette aspre or dolci, ma tutte
significano quanto quell'amore cui le indirizzo, sperate comunque
gradite, sia agognato! E le mie parole per te sono simili nel tono a
quelle delle mie tante “ave”, anche nelle aspettative, ma come di
chi, innamorato, chiede e dubita allo stesso tempo venga la risposta
attesa! Ma se è vero quello che spero, certo l'amor tuo, perché mai
svelato appieno m'hai quel che il cuore tuo serrato mantiene, come
suo geloso possesso? Ma anche per questo sarà che ora altro ancora
pretendano le mie parole. E che? Che tu scrolli il cuore e ne lasci
cadere il trattenuto. Forse sospiri, forse parole non dette, timide
troppo, e sicuro lacrime più ancora di quelle versate, quando gli
occhi tuoi hanno dovuto piangere la mia stupidità! Servono al mio
cuore, ché tutto tu ne bagni e vinca il tempo, che inaridire me lo
vuole e far come quello di chi mai ha amato!