Vorrei
saper rispondere efficace a chi è detrattore della Weil, di cui io
invece mi sono innamorato, tanto da sperare vederla se nell'oltre
sarà concesso vedere o rivedere le fattezze di ogni amato. Ma posso
farlo solo dalla mia pochezza, che, come mai prima, avverto tanto
stretta! E come? Che dirò, un po' parafrasando Simone nel tentativo
di farle schermo, di difenderla?
Trovare
nel buio che mi s'è fatto intorno e dentro nella sconfitta, nelle
lacrime d'una perdita, nell'amaro del subito, nella solitudine d'una
disgrazia, in ogni ingiustizia patita, la presenza di chi sentivo
distante, di chi pensavo distratto, altrove e con più degna persona
impegnato, è sorpresa! Ma è meraviglia né piacevole, né amara!
Perché? Questa certo non diminuisce l'angoscia del vissuto, anche se
la motiva, non è vuoto che si riempie, né cielo che s'apre, né
turbine che cessa, anche se dà un perché a me che me ne sentivo
preso, attanagliato, a me che mi sentivo allontanato, a me che mi
sapevo dimenticato e mi ritrovo accanto proprio chi mi era parso il
più deludente di tutti, addirittura confuso tra i fuggiti dal mio
dolore! So che sono ancora nel silenzio, eppure avverto che questo
s'è fatto più eloquente di qualunque appropriato discorso, sto
nella notte ancora, ma è come se, ormai sgombra da nubi, si sia
tutta trapunta di stelle, sto ancora nel buio, ma è come se questo
si sia fatto più chiaro di qualunque soleggiato giorno, sto
nell'indifferenza di tutti, ma questa, improvvisa, s'è fatta più
compassionevole e calda di qualunque conforto! Sì, avverto la
presenza dell'unico capace di queste contraddizioni, di questi
sovvertimenti dell'anima, la presenza del dio! Ed è allora che
grido, ma solo nel cuore dove l'ho trovato, Oh quanto ho dovuto
patire per ritrovarti!
Nessun commento:
Posta un commento