Riporto
nel seguito quello che ho scritto per i miei amici di “facebook”
perché sia disponibile per la lettura di altri, che mi seguono sul
“blog”. È un invito alla sola possibilità del dio, perché la
fede, passo ulteriore, è personale ed è incomunicabile, certezza di
cose sperate!
Mercoledì
Piccoli
eravamo e assai ricco lo stellato d'allora, assai fioche le luci
della cittadina nel primo dopoguerra, per occhi avidi e cuori di
bambini. Io, assai ingenuo anche per l'epoca, ricordo che chiesi a
mio fratello, di me più grande, se mai alcuna di quelle fiammelle
dalla volta pendenti, qualcuno avesse tentato di prendere e come.
Allora lo vedo affannarsi a spiegarmi che impossibile è, e che
quelle, belle sono laddove stanno, anche se d'estate alcune pare
cadano in lunga scia di fuoco. Oh quante stelle avrei visto cadere!
Illusioni, speranze pur tenaci, e il mio piccolo mentore!
E
mi chiedo, Che suggeriscono i ricordi? Vengono dalla sola mente o
anche da una realtà diversa?Una realtà da significative o care
presenze qui annunciata?
Giovedì
Oggi
non trovo strano invitare tutti gli amici a rivedersi nei lor tempi
primi di ignari bambini. Vi saranno, così per me, volti cari, come
se gli accaduti con loro siano di solo appena ieri. Ma pur forse
dovranno rammaricarsi di dover confabulare le loro parole, anche se
in gran parte quelle attribuite, proprio devono essere state
pronunciate, e sarà dolce illudersi d'averne trattenuto il suono
perfino! Forse noi tutti davvero abbiamo tutto stipato e racchiuso
nel cuore! E vi si agitano altri ricordi e vogliono essere rivissuti
come concretezze e li assecondiamo! Ma poi, se maschi, ma penso che
di simile debba accadere alle donne, ci chiediamo dove ora siano le
nostre coetanee, occhi belli, da cui, appena ragazzi, forse come me
venuti su soli e assai timidi, attendevamo parole buone e piccole
tenerezze, per lo più deluse! Perché allora sono rimaste come
piccoli fiori racchiusi nella memoria? Tutto è passato e i piccoli
variopinti fiori di campo hanno pur colto! Che suggerisce tutto
questo? Forse che qualcuno o qualcosa da quello, e non so chi o che
da lui, pur leggere non sapendo, perciò nemmeno intuendo le
motivazioni che cuore deluso riaprono alla speranza, ha da sempre
sfogliato grossolano il libro della nostra vita, proprio come
farebbe ottuso vento, e vi ha distrutto anche i primi sogni?
Verosimile! Dovremmo forse pensare che anche l'oggi, che presenza di
occhi di donna, forse a lungo, come da me, attesi sinceri, ci fa
sereno, corra al nulla, immutato l'artefice distruttivo del bene,
anche poco conseguito, forse tutto in quegli occhi? Io so che non è
così, e che, come molti intuiscono, simili riflessioni aprano invece
la via a novella speranza, quale l'età di vita e sua condizione,
perché tutto, il dolore pure, immancabile in tutti i cuori, deve
avere un senso! Eppure non so ben dire quale! Ma invito a
riflettervi!
Venerdì
Talvolta
quando più la vita ormai sfuggirmi sento, tanto vero corre il
tempo!, mi chiedo immelanconito perché la mia memoria debba
perdersi, e forse tra non molto pur lo sarà, se quelle persone care,
che chiuse ho nel suo cuore, ormai forse vivono per essa soltanto,
talune anche o solo nel loro primo fiorire, come dolci immagini e
loro parole, conservate gelose! Ma anche se questi ricordi, assai
vividi, essi stessi veri fiori dell'anima, che toccare quasi si
lasciano, sono già una preziosità da tenermi stretta, tanto arido
il mio vissuto nell'oggi, io mi chiedo se piuttosto non vogliano
significarmi qualcos'altro, oltre il bene stesso d'averli ancora nel
cuore. E che d'altro? Penso a una realtà diversa di cui quei ricordi
si siano fatti messaggeri, sì, una oltre quest'involucro mortale,
che, come imbroglio di pece inviluppa e cela la corda destinata al
mare, cela l'anima e il cuore suo destinati alla vita qui! Sì, essi
stessi e loro personaggi di più ancora, paiono suggerire qualcosa
oltre tutte queste apparenze del mondo, oltre le passioni che vi
mettiamo, oltre i risentimenti per vecchi fatti subiti, che sempre
tornano nostro malgrado e da cui mai liberi siamo, o invece
riconoscenze dovute e forse mancate a persone buone pur incontrate...
Insomma oltre tutto l'affannarsi dello stare qui con un corpo caduco,
destinato a dissolversi! Una realtà oltre i ricordi stessi e le loro
care presenze, che vero perdurano nonostante la sacca tutta
foracchiata del cuore, stanco, vecchio divenuto, che possa
lasciarseli sfuggire! Sì, una realtà nuova, sconosciuta solo
intravista, in cui non perdere, ritrovare il bello e il buono della
vita che pur ci sono stati, nonostante i tanti tentativi di smentita
qui dovuti subire per le tante vicissitudini frapposte, e in cui
perdonare e farsi perdonare sopratutto! Sì, perché perderli per
sempre, anche se vero poco il bene conseguito, significherebbe che
tutto, il dolore anche, che sempre accompagna il sole un po' goduto
oltre il buio e il gelo dell'indifferenza, sì, tutto ciò che ha
inciso indelebile l'anima, e di cui essa s'è cibata, spesso suo
malgrado, sarebbero solo non senso! Sì, perché ne è stata
nutrita? Perché tutto ha contribuito a farla vivere e crescere? Così
la vita e le lacrime versate e tante, e i sorrisi anche, rari, di cui
si è goduto, sono proprio stati non senso? Possibile? Se sì, tutto
quello che aprendo gli occhi ritroviamo al mattino è anche un non
senso, eppure ci siamo dentro e ne vorremmo uscire! Ma c'è già un
realtà oltre il possibile non senso del tutto, sta già in noi e la
chiamiamo anima e perché c'è? Il bene in quest'anima e la gioia sua
per quanto effimera o il suo accoramento per una perdita, per uno
smarrimento, per un dolore, ci sono perché è una realtà riflessa,
specchiante un'altra in continuo dinamismo! E quella di dentro
davvero c'è, non lo si può negare, pur immersa in un tutto senza
senso! Sì, non smetterò di chiedermelo e di chiederlo! Perché il
poco bene e il tanto male e ciononostante la vita della mia anima?
Sì, perché ci sono stati e dove finiscono la gioia e il pianto di
tutti noi? No, una realtà c'è, cui sono destinati sospiri, lacrime,
sorrisi e risa per noi di una donna e dei piccoli suoi! Indizio ne è
quella già in ciascuno! Ma come condividere questa mia appagante
intuizione dell'anima specchio, affinché diventi fiducia, fede
rasserenante che un oltre ci sia per tutti? Oh quanto vorrei saperlo
fare!
Sabato
Talvolta,
pur riconoscendo stranezza della domanda pregnante in questa fase di
vita e della risposta, un po' immaginifica, che ad essa do, sento di
essere nel vero! Ma le intuizioni sull'oltre vanno vagliate dalla
mente. Ed io cerco di dirne, di comunicarlo anzitutto alla parte di
me da sempre imbevuta di verità razionali e sperimentali e la
tranquillizzo, spiegando a quel me stesso, che tutto ancora di me
vorrebbe, anche in quest'ultima mia epoca di vita, che se verità c'è
è in quello che intuisco, essa è solo pragmatica, ma non so quanto
vi riesco! Perché è come se dalla pur labile verità che un oltre
ci attenda, io venga sì attratto , ma allo stesso tempo la trovi
difficile da accettare completamente, forse perché alla fioca luce
della mia mente poco io ne percepisco, ed è come io sia respinto
dalla verità intuita! Sì, una realtà da cui il mio cuore pur
attinge e mette toppe per non perdere nulla del suo prezioso
fardello, lasciandolo andare tra i “non senso” che fanno il
mondo! È bene restino con me quelle cose, quei fatti, quelle
persone, quelle loro parole, che han fatto la mia vita e hanno cibato
la mia anima, cioè il cuore, il nocciolo più autentico della mia
mente, che io intuisco specchio unico di quell'oltre vago che mi
fingo, e da qui, da essa, li porti o nel nulla, per questo mio cuore
ormai improbabile, o nel nuovo che, attendendo me, così come sono
dubbioso sempre, vero attende tutti! E talvolta son certo davvero che
è da quel dove che avverto mi parlano le significative persone
della mia vita, quelle buone ormai scomparse, e per farlo si servano
delle sole vie, i soli canali possibili, i ricordi celati appunto!
Persone, immagini, tanto vivide nella mente e agli occhi dell'anima,
che fa il mio “me” più autentico, più sicuro! Sì, in quel
cuore forse davvero parlano, da una realtà di cui esso stesso è
specchio qui, in un mondo dove questa la mia anima vorrebbe restar
chiusa e farsi sorda e cieca per non illudersi ancora per poi
soffrirne alla smentita. Ma più non vi riesce, non sta sicura, non
tranquilla, come viva un sogno inatteso che rimetta il suo certo in
dubbio! Sì, paiono assai concrete tutte le persone amate o le buone
con me, più che in un sogno e son loro ad agitarmi l'anima! E se
vero sogno perché svegliarmi? Lì lotterò col me stesso più
reattivo, meno conciliante, più geloso del conseguito e trattenuto
finora! No, non le perderò le mie dolci presenze, anche se m'agitano
il cuore con quello che vogliono suggerirmi! Stiano nel cuore, anzi
nel cuore di questo travagliato mio cuore, il metaforico più del
fisico, pur tanto provato! Sì, come perle in uno scrigno di cui solo
io abbia la chiave!
Domenica
Oggi
vorrei ci chiedessimo, Davvero c'è più ancora di quello che da qui
pare nell'oltre intuito? Forse non vorremmo arrenderci del tutto a
questa nuova intuizione di risposta positiva, ma dovremo pur
ammettere che da lì, dall'oltre, sembrano davvero volute le nostre
care presenze nel cuore della nostra mente, dialoganti nei nostri
ricordi, tanto da lasciarcene ancora sognare! Sì, tutto accade come
ci sia qualcuno nell'oltre, e fa la fede di tanti, ma io non la
vorrei come certezza solo personale e incomunicabile, perciò qui mi
basta che io possa solo invitare tutti alla sua possibilità, perché
addirittura sperimentabile in se stessi, a cui ci si può fermare.
Tutti lo chiamiamo, dio, il dio! Tutti ne vogliono dire, ma pochi ne
sanno qualcosa e il saputo è per me, per te, per noi tutti, come ha
fatto il suo cristo e purtroppo, come a lui accadde, il nostro poco,
vero compreso, passa per il dolore! E dove sta questa persona, cioè
questo esistente indipendente dal nostro volerlo o no, dal nostro
accettarlo o no, dal nostro capirlo o no? Sicuro oltre me, oltre te,
oltre noi, sì proprio nell'oltre intuito per essere unico e lo
stesso per tutti! Sicuro è per tutti, se ne è veritiera
l'intuizione, quindi al di là di tutte queste effimere apparenze,
che ci invischiano, ci trattengono, oltre la parte migliore della
nostra mente, oltre il nostro stesso vano argomentarne! Uno che
incoraggia le presenze dei nostri ricordi più cari, un qualcuno che
vuol dire, vuol farsi capire anche per mezzo loro! E ci sono lunghi
momenti di suo silenzio esasperante, poi i suoi tentativi riprendono
negli eventi che scuotono la sicurezza, che ci illudiamo qui d'avere.
E quando un evento doloroso ci tocca subire, estremo come la perdita
di persona cara, lui addirittura grida, come faremmo noi stessi se ne
avessimo la forza, invece fiaccata! Vittima egli stesso come noi del
male permesso! Ecco importante per quest'aspetto è la storia del suo
cristo, che però richiede fede! E quanto deve avermi gridato dentro,
visto il mio subito, e io ottuso, frastornato, non l'ho udito! Ma
quando sono, o tento d'essere, sereno, allora lui non è solo da me
sperato al di là della stessa mia mente, ma ho certezza, fede, che
con lui ci sia davvero una vastità disponibile per tutti, immagine,
specchio lo stellato di queste notti estive, che tutti proprio
attenda nel suo mistero, e che porta d'accesso sia il perdono del
dio, tramite il suo cristo, ma questo è passo ulteriore e richiede
la fede! E di che dovremmo, se credenti, chiedere perdono? Almeno di
non aver amato abbastanza questa vita concessa, nelle vicende sue,
poche le belle, e sopratutto nella presenza, talvolta sconcertante,
degli altri, persone attuali concrete, ma alcune ormai solo ricordo
anche sgradevole, con le loro istanze, con le loro pressioni, la loro
invadenza, la loro prepotenza, con solo loro diritti, quasi mai con
doveri, col loro blaterare spesso insulso o non senso addirittura!
Le
mie meditazioni sul dio e il suo oltre sono finite! La conclusione?
Sono state solo invito per ciascuno a sperimentare la possibilità
del dio. Ci si potrà fermare, perché oltre c'è la fede. Per
quelli che, come a me è accaduto, finiscono con l'aver fede,
certezza purtroppo incomunicabile, c'è una “porta” per l'oltre e
il suo dio, è il cristo! Ma persa quella porta, non resta che l'“al
di qua”, sfuggente nelle poche sue belle occasioni, e pur tanto
noioso e doloroso talvolta, cui aggrapparsi per quanto duri, con le
deludenti, aride congetture della scienza, il farraginoso razionale
e, nell'oggi, l'inconcludente affannarsi per la società ospite, pur
tanto ingiusta, dei soliti politici! Sì, si resta in quest'inferno,
uno dei pochi veritieri miti, qui del tutto orribile, perché
ingiusto! Forse come mai, sento quest'oggi tanto contraddittorio,
deve essere stato sempre così, ma io ero distratto dietro alle
chimere della scienza, anche se completamente in buona fede! Sì,
ho sprecato molto tempo illudendomi delle fascinose verità della
scienza e della matematica! Invece c'è una sola cosa importante,
l'amore, per sé, gli altri, il tutto, tutti ospiti della nostra
vita! Occorrerà ripetersi, Io ospito il tutto, che c'è per me
perché finalmente capisca e abbia fede e ami nonostante. Sì dopo il
perdono, l'amore! E dire che ho saputo questo mito veritiero
dell'amore fin da bambino! Ma, immeritevole, assai dolci sono stati e
sono questi occhi, ancora sognanti, di piccola donna, vera sola mia
piccola perla in una mia segreta, essa stessa uno scrigno del cuore
pur tanto tormentato!