Tutti
ammetteranno che il modo di una donna di essere qui, di vivere l'oggi
con ricordi sul passato e speranze sull'avvenire, pur avendo un
sostrato comune all'umanità di tutte, che è quindi prevedibile,
ha sempre del peculiare che fa la sua specificità, svelato quando e
a chi lei voglia, ma anche un qualcosa in più, che resta mistero.
Questo accresce il fascino naturale e, a chi se ne innamora, fa
incanto e incoraggia i sogni! E il ricordo della presenza di
quest'insondabile aspetto pungerà il cuore, la vita tutta, anche ad
amore finito! Ma perché allora del sol altro mio amore terreno più
non ne ricordo il mistero che m'innamorò, pur tanti i fatti e le
parole ritenuti come appena stati, come or ora dette? Mi dico, In
quello di questo mio piccolo tesoro, la vita e il mistero dell'altra
anche, e di tutte, anche delle appena sfiorate o incontrate! È così
che in certi momenti l'anima vi si profonda tanto che da questo mio
scrigno più non verrebbe fuori! E vi sono sì ricordi che narrano
della smarrita, perduta all'amore, ma anche di fatti lontani, quelli
dell'infanzia perfino, e sono voci care o meno, di assenso o di
rimbrotto, risa di gioia, pianto di delusioni e d'affetti perduti! Ma
ci sono anche tante illusioni, troppo belle per essere concretezze
vissute o da attendere ancora possibili! E queste fanno amara verità!
Non è poi vero, mi dico angosciato, che tutto è illusione, anche
l'amore, destinato a morire come le cose tutte? Così io dubito della
vita a venire! Allora se sta tutto qui quello che c'è, tanto vorrei
che qui questi suoi occhi, che parlano dell'anima sua e del mistero
che racchiude, abbiano davvero percepito quanto li abbia amati! Moriranno sapendo dell'amore che hanno suscitato e ne avranno un
ultimo sorriso! Perché possibile è che non li incontri oltre,
perché questo svanirmi vuole, così il futuro da vivere insieme. Ma
ecco un nuovo mistero se non c'è altro ed è qui tutta la vita,
perché quest'amore già anticipata l'avrebbe nei sogni suggeriti,
tanto che già tutta la credo vissuta? Perché questa necessità,
questa smania di aggiungere dell'altro, sì, i sogni, quindi altro
bene al pur vissuto? E la materia a cui si può attingere, perché è
tanta? Tale da sminuire il pur molto male, che qui contrasta il già
scarso bene e con efficacia! Sì, perché non basta quel che il cuore
già stringe o che è capace di rivivere, perché dell'altro, perché
una finestra, che si spera divenga porta, sull'oltre? È peculiarità
d'ogni uomo!
martedì 16 maggio 2017
venerdì 12 maggio 2017
L'amore preteso
Amaro
e sofferto fu per il cristo constatare il fallimento della missione
sua tra i correligionari. Questi si sentivano vessati dai romani,
pensati anche inquinare con la loro idolatria la loro religione. Essi
non poterono capire la novità, la preziosità del comandamento nuovo
dell'amore che include i nemici. Questo, che riassume e supera la
legge tutta, accettato, li avrebbe vero caratterizzati come unici
veri dissipatori delle tenebre che sempre la violenza subita e
prodotta fa anche tra chi vi è avvezzo, perché questo era il mondo
antico, violento, ed è quello di sempre. E lo trascinarono a morte
calunniandone le intenzioni, preparando, con quest'atto proditorio,
le premesse alla ribellione, che cara sarebbe costata! Fu la
distruzione della loro civiltà e la dispersione del loro popolo.
Tragedia destinata a ripetersi nella storia della chiesa dei seguaci
del cristo. Sempre il non amore ai nemici, la necessità del loro
annientamento, comportò allontanamento dalla vera fede, regresso
nella spiritualità. Ma tutti siamo seguaci sprovveduti, inadeguati
in ogni epoca alla novità del preteso, l'amore al prossimo tra cui
includere si deve il nemico! Ma se capiamo l'enormità del nostro
fallimento, viviamo dolorosamente la nostra incapacità che ci fa
ultimi, il perdono per la nostra insufficienza sarà immancabile! La
nostra vita ha lo scopo di raggiungere il bene, ma l'epilogo dei
nostri sforzi sarà il perdono per non averlo capito! E' così il
nostro dio, non può non perdonare dal momento che ci ama perfino se
gli diventiamo nemici! E sempre accade!
venerdì 5 maggio 2017
Rimani!
Piccolo
dicevo ai compagni, da farmene vanto, Leggere ancora non so, ma
contare sì, fino a cento! E oggi sai che vorrei?, saper contare i
perché mi sei necessaria! Così me ne ripeto uno e dico, Chi
interesse avrebbe per i miei pensieri se tu più esserci non volessi?
Ascolta questo vento, poco più che brezza al tramonto, eppure parla!
Fa tra le frasche del tuo giardino lieve brusio. Par raccontare nel
brontolio suo, ad orecchie attente, le eterne assai simili storie
dello star qui. Io, bambino me ne chiedevo ragione, dicendomi, Non vi
sono forse capitato senza ne sappia il motivo, sì, chi mi ha
invitato a comparire? E mi sono chiesto assai presto il perché dello
star in ben strano luogo e con altri, che apparentemente risposte
avevano, muovendosi disinvolti, scarsa in me invece la fiducia, forse
perché precocemente solo restato. E tutti qui siamo rimasti partendo
da domande analoghe, nessuna con risposta soddisfacente, risparmiati,
altri precoce presi, sì, abbiamo dovuto vivere! E non siamo forse
qui senza ancora risposta alla domanda fondamentale sul perché
esserci, e come pressati da cento incombenze e problemi, nessuna
gratificante, nessuno con soluzione certa, ma se sì, solo valida
nella provvisorietà, distratti da falsi allettamenti, respinti da
proposte di vita inconsistenti, ingannati, sfruttati, taluni avviliti
anche dalla perdita della dignità del lavoro, tristezza assai
frequente nell'oggi? Oppure questo vento racconta ciò che tristi ci
fa sempre, perché la vita alcuni di noi rende del tutto carenti fin
dal seno materno, altri lascia attanagli e stringa nelle spirali sue
il male, ma nel tempo tutti ci farà bisognosi e malati, scarso il
numero dei completi esentati, ma non dal divenir vecchi, tutti perciò
rendendoci dipendenti dalla benevola considerazione e volontà di
bene di rare persone buone. Non restano, forse solo come placebo, che
i sogni! Possibile viverne senza? Ne vivo io? Non so, ma se sì, sono
io a doverli rincorrere perché questi vogliono per me farsi tutti
subito come passati, lor traccia svanire, o rimaner nella vaghezza
del ricordo sì belli, ma incompleti, mai possibile completamente
evocarli. Perché son fatti di labile tessuto e ordito, come di
agognati desideri, mai appagati, di speranze mai acquietate, perciò
anche di serenità sempre invano cercata, anche di dolcezza di donna,
suoi sorrisi e parole buone, e cose simili. Ma forse, nella loro
inconsistenza, solo fatti di vano stormir di fronde ad effimero
vento, com'è questo del momento, incombente la sera. E ciononostante
importanti, perché pur presenze belle, gradevoli, sebbene fuggevoli,
labili appunto! Occorrerebbe rinnovarli, averne volontà e motivo che
altri mi si affaccino al cuore, sì, novelli si accendano! Ma nemmeno
questa possibilità mi resterebbe se tu più non volessi esserci!
Ecco un motivo della necessità che ho di te, che tanti altri forse
ne riassume! Perciò rimani anche nei miei sogni!
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