martedì 16 maggio 2017

Che ci fanno qui i sogni?


Tutti ammetteranno che il modo di una donna di essere qui, di vivere l'oggi con ricordi sul passato e speranze sull'avvenire, pur avendo un sostrato comune all'umanità di tutte, che è quindi prevedibile, ha sempre del peculiare che fa la sua specificità, svelato quando e a chi lei voglia, ma anche un qualcosa in più, che resta mistero. Questo accresce il fascino naturale e, a chi se ne innamora, fa incanto e incoraggia i sogni! E il ricordo della presenza di quest'insondabile aspetto pungerà il cuore, la vita tutta, anche ad amore finito! Ma perché allora del sol altro mio amore terreno più non ne ricordo il mistero che m'innamorò, pur tanti i fatti e le parole ritenuti come appena stati, come or ora dette? Mi dico, In quello di questo mio piccolo tesoro, la vita e il mistero dell'altra anche, e di tutte, anche delle appena sfiorate o incontrate! È così che in certi momenti l'anima vi si profonda tanto che da questo mio scrigno più non verrebbe fuori! E vi sono sì ricordi che narrano della smarrita, perduta all'amore, ma anche di fatti lontani, quelli dell'infanzia perfino, e sono voci care o meno, di assenso o di rimbrotto, risa di gioia, pianto di delusioni e d'affetti perduti! Ma ci sono anche tante illusioni, troppo belle per essere concretezze vissute o da attendere ancora possibili! E queste fanno amara verità! Non è poi vero, mi dico angosciato, che tutto è illusione, anche l'amore, destinato a morire come le cose tutte? Così io dubito della vita a venire! Allora se sta tutto qui quello che c'è, tanto vorrei che qui questi suoi occhi, che parlano dell'anima sua e del mistero che racchiude, abbiano davvero percepito quanto li abbia amati! Moriranno sapendo dell'amore che hanno suscitato e ne avranno un ultimo sorriso! Perché possibile è che non li incontri oltre, perché questo svanirmi vuole, così il futuro da vivere insieme. Ma ecco un nuovo mistero se non c'è altro ed è qui tutta la vita, perché quest'amore già anticipata l'avrebbe nei sogni suggeriti, tanto che già tutta la credo vissuta? Perché questa necessità, questa smania di aggiungere dell'altro, sì, i sogni, quindi altro bene al pur vissuto? E la materia a cui si può attingere, perché è tanta? Tale da sminuire il pur molto male, che qui contrasta il già scarso bene e con efficacia! Sì, perché non basta quel che il cuore già stringe o che è capace di rivivere, perché dell'altro, perché una finestra, che si spera divenga porta, sull'oltre? È peculiarità d'ogni uomo!

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