Da
molto sono di fronte a me stesso e mi interrogo, ma mi conosco, leggo
bene il mio intimo, la mia anima? Eppure c’è per tutti uno
specchio, gli altri. Hanno benevolenza, compiacimento per quanto di
buono, di bello mi accade, rammarico se, indifeso, subisco
l’inevitabile? Se così, sicuro hanno allora, un po’ almeno
d’amore per quel che finisco con l’essere di fronte al mondo, che
mi legge dentro più di quanto possa io con la più tenace
introspezione. M’attenderò o benevolo giudizio, o uno meno
gratificante, più severo! Ma come essere certo del giudizio, quale
sia? Solo se ogni altro è avvicinato, conosciuto per amore! Allora
l'altro svela qualcosa del sé e perciò anche di quel che di me
pensa, quel che ha formulato su me! Allora io non mi conosco
completamente se non per l’amore verso l’altro, domino me stesso,
conquisto il mio tormentato cuore, solo se avvicino gli altri con la
prudenza e benevolenza che l’amore suggerisce! Ecco la necessità
di un tu almeno, che mi faccia conoscere tutto di me stesso. Sia per
tutti una piccola sincera donna, come è per me, cui tuttora offro
amore e me lo ridona aumentato, non severa, pronta a scusarmi pure
nei miei vistosi errori e così so che devo migliorarmi!
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