lunedì 7 novembre 2022

Un barlume di fede.

 

Eccomi nell'età in cui tutto m'appare precario a chiedermi se ho avuto almeno momenti di autentica fede. Vorrei che questa vita, ormai quasi tutta alle spalle, abbia avuto un vero significato, quello che mi permetterà il perdono, perché consapevole sono che il mio amore molti raggiungere non ha potuto. So che in questo mondo il male spadroneggia, ma c'è anche l'amore, forma percepita di quel bene che la fede chiama Dio. Io, che ne sogno un barlume autentico, mi chiedo perché dover vivere questo problematico esistente. Forse questa realtà, vissuta e subita, c'è perché sia agognata quella, ora solo speranza, ma anche conforto, che l'amore anticipa. Non la viviamo più soli, qualcuno, che ci vive accanto, ci ama e la presenza del Cristo svela. Sì, la mia fede vuole Cristo qui rivivere e subire ancora per amore il male, ma superarlo in me, nella donna mia e in ogni fedele!

domenica 23 ottobre 2022

Il destino

 I viventi tutti torneranno a Dio, loro origine prima. Ma gli uomini soltanto avranno consapevolezza del loro destino, l'eternità. Infatti continueranno a vivere l'amore già qui ricambiato!

domenica 16 ottobre 2022

Rivivere un sogno

 Oggi mi pare di rivivere un'epoca lontana. Ragazzo nell'età dell'innamoramento, ragazzina occhi di cielo, sognavo d'avvicinare per dirle il celato dal cuore, ché mi dicesse il suo. Ma, vivido il ricordo, il candore di questa possibilità di per sé appagante, come il sogno amoroso lo è per tutti i timidi, pareva tutto quello che lei concedermi potesse, crudele il mondo diviso in classi, che lontano ci manteneva. Ma il sorriso che mi donava mi invitava a vincere la timidezza e le ragioni che minacciavano di inghiottire nell'indifferenza il nostro sogno. Così oggi vivo qualcosa simile alla trepidazione per l'esito incerto di quei momenti assai lontani, ma spero non riavverta l'amaro che li concluse. Che m'accade? Mentre la preghiera, in cui dico pene e speranze, mi fa sognare ascolto da quella del cielo, scambio non v'è di sospiri e gesti, come era invece allora quando mi bastava dall'amata anche solo la tenerezza di uno sguardo! Ma so come supplire. E' questa piccola donna, che la vita m'ha dato in sorte, che mi anticipa con la sua tenerezza, quella che vivrò, donata dalla donna del cielo nel suo mondo!



domenica 2 ottobre 2022

Preghiera

 Ciò che mi turba si fa richiesta pressante per te, donna del cielo. Questa si fa preghiera, con parole formali anche, ma con tono che esprime tutto il disagio vissuto. Ma certo sono che il tuo è assenso, non certo rifiuto, ché la fede vuole accoglienza sempre. E' così che la preghiera si fa speranza. Quella di incontrarci in un luogo che tu solo conosci, in cui saremo come qui madre e figlio, ma dove io ti vedrò come ora tu mi vedi e sentirò le parole tue, quelle che, certo attente e partecipi, ora non odo. E lì la madre mia naturale e il fratello mio senza malattia, così chi qui ho amato e prematuro ho dovuto perdere. Favola è quel luogo santo? Ma allora perché dolce ora ti avverto, non accanto, ma in un abbraccio che tutto mi avvolge, dolcezza che farmaco efficace è contro il male che opprimere mi vuole? E, sai, ho una certezza: io sto in viaggio qui vivendo, e verso me stesso, o meglio quel me che tu custodisci nel cuore!

sabato 27 agosto 2022

Dubbi, pregando.

  Esita stasera la mia preghiera. Perché? Mi chiedo, ho davvero con te, donna del cielo, la confidenza con cui l'esprimo? Ti dicono madre e perciò capace di tutto comprendere e perdonare, anche pause nell'amore dovuto, contraccambio di chi crede nel tuo. Ma io davvero ti sento madre? Facili non sono davvero i rapporti con chi qui ti rappresenta! Talvolta pur cerca da me ciò che non offre o solo crede d'avermi pur dato. Sì, devo anticiparla perfino nei desideri, ché m'esprima dolcezza di sorrisi. Ma poi, mi capacito perché ella è donna reale e non una tua icona e tu lo sei fuori dalla staticità con cui t'hanno sempre ritratto pittori devoti. Allora le mie aspettative certo non andranno deluse in palesi momenti che la fiducia d'amore sa che pur ci saranno!




martedì 23 agosto 2022

Parole dette a due donne.

 

Vero sorprende questa mia tarda vita se anche la malattia diventa espressione d'amore. Così che dire a queste mie due donne dopo una notte quasi tutta molestata da “delirium cordis”? Dirò quello che il cuore non può più trattenere. A quella del cielo di quanto vorrei che preghiera continua fosse la mia, espressa anche dalle parole, da lei certo intese, che mormorano fronde e cinguettio d'uccelli di primo mattino e nel giorno che muore! A quella di qui dico di pensarmi serena nella natura che ama, immersa, dove profumo di fiori ed erbe novelle la circondano, quando queste mie braccia più farlo non potranno.



giovedì 4 agosto 2022

Speranza che diventa memoria.

 

Ho speranza di bene nel futuro imminente, tarda l'età che vivo. E' solo illusione quest'aspettativa o ha ragioni ben radicate nell'anima? Questo mio cuore, altrimenti arido, attualizza i fatti sognati, lo fa e lo fa ancora, ché essi gli danno gioia e così ne fa memoria. Di simile la sua preghiera fora il guscio temporale che lo separa dal cielo dei buoni, ché la crosta su cui vive lo esilia dal bene supremo. Allora esso fa che l'anima anticipi, viva l'accoglienza che segue il perdono e ne riviva. Così quel che sarà è già, ché l'anima mia assetata ha dolce memoria di quel che le detta questo travagliato cuore!

martedì 12 luglio 2022

Un sodalizio dichiarato d'amore


L'altro, anche vicino, è mistero. Da molto il sodalizio con questa donna, tanto da poterla dire mia. Ma ora s'è decisa e m'ha detto, Forse le altre, da te conosciute, pensate le hai migliori e forse vero lo sono, ma non nell'amore per te!

Ecco che ho avvertito. Il cuore ho sentito grande, perché vero contiene un cuore di donna, da sempre voluto!

Ora esso può chiedersi quando potrà contenere quello della bella del cielo, muta sempre. Ma forse non è così. Le parole sospirate sono anche sue, trasmesse!

giovedì 23 giugno 2022

Dio immanente nella natura.

 

Quand'ero assai giovane, puro nel cuore, colmo dell'ingenuità che può riempirlo, la natura tutta, ché fortuna avevo di viverla, tanto amavo. Tutta di campi assolati, di erbe e fiori belli dipinti, la ricordo. Certo ero che tra tutti, un fiore avrei più amato. E lo trovai. Piccola bambina era, trasandata tutta, incurante di sporcare il bel viso e presto l'abitino che solerte mamma le faceva indossare ogni mattina, e dalle stesse mie cose rapita. Amabile davvero! Ma me la portarono via e deluso e inebetito rimasi. Col tempo l'avrei pensata da me ancora amata, chiunque amata l'avesse e me avrebbe lei amato a chiunque ricambiato avesse affetto. Ma può pensare così solo Dio! Ama per chiunque ci ami e a chiunque ricambiamo affetto, è lui che amiamo. Ma senza diventare di Spinoza seguace, lo penso immanente nella natura per farsi persona dal cuore colmo dell'amore che possiamo ricambiargli. Fa il suo a misura del nostro cuore! Io per il cuore di questa mia piccola donna che m'ha dato, l'amerò più ancora, mio facendo l'affetto che noi due gli dobbiamo per aver vero conosciuto e vissuto l'amore, nel regno suo che tutti attende. 

giovedì 16 giugno 2022

Povertà e futura ricchezza di una vita

 Quando una vita finisce, chi le è stato prossimo ne testimonia gli affanni, i travagli subiti, ma anche provocati in altre vite, per lo più involontari, e ne conosce la povertà. Così la mia per ora povera vita e come la valuterà la donna mia. Perché è vero che il tempo attenua la tristezza delle memorie, vivide al momento, e quelli su cui vero soffermarsi, rimangono i ricordi di bene. Che spinge a valutarli nella dovuta luce se non l’amore? Eccolo nascere da apparente brulla terra e alimentarsene, vivere come pianticella in avaro ambiente. Non lo ricorda anche chi affanna nel deserto, bramando poca acqua di cui sopravvivere? Dell’ottenuto sopravvive. Così ne vive chi sa che il bene per ora solo da lui magnificato in chi ha amato, si svelerà un giorno nel mondo nuovo promesso, grande da far prorompere la gioia che ora è in cuore trattenuta, appena manifestata. Un bene per ora solo da raccontare a se stesso, dai più per ora incompreso nel suo vero significato, ma degno allora di star tra i magnifici, quelli da Dio amati.










lunedì 9 maggio 2022

L’amore per la donna del cielo---

 Quando qui cause frapposte hanno impedito di amare una donna, nel cuore la si spera felice altrimenti, se di vero amore si tratta. Succede d’analogo con la donna del cielo? Forse no! Se appena si conosce, e tante le cause che ne appannano la visione in questo mondo in cui il dolore spadroneggia, si ama di un amore così particolare ed esclusivo da non pensarla felice senza il proprio cuore, prezioso e irrinunciabile per lei!

venerdì 6 maggio 2022

Il vero peccato

  Forse il vero peccato è perdere la speranza che la distanza da Dio non possa venire colmata. Alcuna vita è rinunciabile per l’amor suo, per quanto mal nata o vissuta! Perché? Se accadesse non basterebbero mille toppe per il cuore suo se la lasciasse sfuggire! E per dove? Per il nulla! Sarebbe come dire l’assurdo che per l’amor suo non ha importanza il dolore subito o, se causato ad altri, non possa venir perdonato!

martedì 26 aprile 2022

Amore e perdono

  Scrivo per noi, scrivo per quelli che si amano. Penso che questo nostro amore magnificarsi voglia nel perdono. Il reciproco! Devo farmi da te perdonare di non essere riuscito ad esprimere bene e tutto, il mio sentito e talvolta d’averti perfino deluso! E io che perdonarti potrei? Forse l’aver preteso troppo da questo mio cuore, che esprimere non ha potuto, pur ricco il suo posseduto, che povero amore! Ho dato il potuto, forse nella tema, radici sue in un’infanzia difficile, di perderti e tu m’hai dato più dello sperato, come donna innamorata fa! Non è questo che ha reso meravigliosa la nostra vita? E con una grande speranza! Perché? Anche un amore incompleto, carente un po’ o tanto, ma vero autentico, ha una grande speranza! Quale? Deve completarsi, dovrà continuare, non potrà finire, dovrà eternarsi in Dio!

mercoledì 20 aprile 2022

L'amore cancellerà il male!

 Dio ci ha chiamato all'esistenza nella diversità da lui e nella libertà. La diversità si può ridurre col perdono che la preghiera invoca. Maria col “Magnificat” ce ne suggerisce una assai tenera, fruttuosa. Ma la libertà può condurre all'estremo di chi a lui non guarda. Ecco il male che s'affaccia a questo mondo, contaminando il supporto alla vita. Il male vi cresce, facile l'alimento, e permane finché Dio non lo cancellerà, il figlio suo stesso subendolo anche ora per amore. Ma sarà l'amore a poterlo fare liberandone il creato tutto. Quell'amore dal Cristo vissuto nonostante il suo destino tragico quand'era qui in vita e che in noi rivive, che con lui cerchiamo di rimanere, gli occhi a Maria, nonostante le miserie nostre!

venerdì 15 aprile 2022

Che dico nella mia preghiera?

 

Quando ti raggiungerò tra le stelle avrò già chiesto perdono a chi ti significa, madre, sposa, amica. Sì, parole e miei gesti d'amore mancati, a te destinati, che l'amore sei!

Ma parole rimarrebbero, se già qui ed ora perdono non chiedessi almeno a chi, tenera, mi fa vivere la separazione dal cielo. Donna che sorride della gioia che mi dà. Ansia le fanno le bizze del mio cuore, tristezza le fa ogni mio mio cruccio, e piange l'inevitabile dolore degli avvenimenti che coinvolgono! Tutto già è e fa per me, non le resta che un compito, quando la nostra speranza vedrà concretizzati le aspirazioni sue, portare nel cuore suo, il mio!

Ma il perdono completo non è solo per i nostri manchi, o il male attuato o anche solo pensato. Richiede più ancora, dal momento che tende a mondare l'anima, occorre chiederlo anche a chi, con il nostro comportamento, abbiamo suggerito il male con nostro danno! Questo sarà pienamente possibile solo nel mondo della reciprocità, cioè dove io tento di anticipare le parole che l'altro, offeso o offensore, sta per dirmi! Il tuo mondo, madre di tutti!



mercoledì 13 aprile 2022

C'è Dio?

 Esistono il bello, il buono, l'amore? Cioè sono di per sé o esistono solo per chi li sogna e in quanto sognati? Se così, perché in questa tendenza c'è una progressione, un miglioramento del realizzato, cioè perché il mio è un bene, un bello, un amore e mi vedo accanto chi ne attua di più alti? L'accrescimento non è prova che essi esistono indipendenti dal soggetto che li agogna ? Allora dove sono? Sono in Dio che c'è per loro, che ne fanno l'essenza, la natura, il cuore!

giovedì 24 marzo 2022

Il ritorno

 Io non so le ragioni del male nell'universo. Penso che il creatore di questo nostro mondo abbia lasciato la diversità da se stesso libera di accrescersi. I pii chiamano peccatori coloro che contribuiscono all'accrescimento. Che cosa i virtuosi vi oppongono ? La preghiera, il comportamento personale e l'operosità a diffondere ad altri ciò che conforta la propria vita. Credono il male tanto progredito che Dio stesso, nella persona del suo Cristo, ne sia coinvolto. Questi però vuole che tutti ne vengano fuori, come a lui è accaduto con la resurrezione sua. Mi soffermerò solo sul significato che do alla preghiera, non sulla positività che col Cristo sembra aver acquisito la sofferenza che il male causa, quella di condurre alla vera vita, alla pace in Dio. Sì, com'è la mia, o come vorrei sia la preghiera? Ecco, ci sono state giornate assai fredde nel ricordo di anni assai lontani, quando piccolo ero, ma anche dell'appena passato inverno e ancora oggi non vera primavera viviamo. Ho indossato quest'anno una confortevole palandrana per attutire i rigori del freddo sulla senilità mia. Nella preghiera mi figuro avvolto in una estensibile coperta a difendermi dal gelo della vita. Sento che io debba accogliervi, per primi, quanti ho cari, quelli che questa mia donna invita e quanti so di dover loro chiedere perdono. Sì, tutti confortati e nello stesso destino sperato di bene. E' la donna del cielo che fa grande questa speranza. Vede, anche nei piccoli operatori di bene e in quanti solo lo sperano, coloro che alleviano le sofferenze del figlio suo, che ripete in ogni bisognoso quanto ha già vissuto. Il cristo vuole che noi, i viventi tutti, in ogni forma e di ogni epoca, ritornino al Padre suo. Noi stiamo vivendo questo ritorno, preghiamo!

sabato 12 febbraio 2022

Amore dovuto qui e nell'oltre

  Oggi, oltre alla finitudine di ogni uomo a questo mondo, ho i problemi e le limitazioni legate al tempo che vi ho finora trascorso, molto. Allora mi chiedo come, dalla mia provvisorietà, io pensi l'oltre. Timorato di colui che tutto regge, come mi credo, mi figuro l'oltre tutto di preghiera e perdono, quello donato e soprattutto richiesto per amore. Perché? L'amore è il bene sempre da me dovuto e la necessità sua mi riempie e preme per uscirmi fuori già ora! Allora perfino lo donerò postumo alle persone del ricordo di questa vita. Così come vorrei ora a tutte anticipare la loro possibile richiesta di attenzione e perdono. Solo così, donandoli per primo, sono sicuro che li avrò per me, specialmente dalle persone trascurate, e dai più deboli, come ora io stesso sono, e dalle donne conosciute! Specialmente da quelle richiedenti amore, assai poche, solo un po' compensate dal dovuto e donato alla mia donna. Sì, perdono domanderò per la loro bellezza non abbastanza considerata, specie l'interiore, non saputa mai appieno apprezzare! Questo desiderio di perdono particolare compendia l'atteso, tutto. Solo così completerò le mie balbettate frasi d'amore alla donna mia, con le parole dovute alle donne tutte della mia vita!







giovedì 10 febbraio 2022

Quanto alti nella coscienza ho male e bene

 Bene e male hanno altezza difficile da definire anche a se stessi. Se possedessi parole acconce per il male e la profondità sua, pure non sarei esaustivo. Ma io, che sperimentato l'ho dall'età dell'ingenuità, ne dico molto se lo penso come il brutto e scuro nella vita di un bambino. Così lacrime di madre e sospiri di padre non ne dicono abbastanza nel mio ricordo, se io non li unisco al provato, bambino superstite, perduto mio fratello, di poco più grande. Ed io oggi, vecchio, mi sento già nell'oltre, ché amo tutti i miei ricordi come chi v'è già e mi pensa. Eccomi giovincello ai miei primi sospiri d'amore, ecco la bella d'allora che come Beatrice, attendeva dal Dante suo un saluto almeno, ché tutto per lei sarebbe stato! Eccomi ai primi approcci con la donna della mia vita, scala all'amore! Solo per lei so dell'altezza del bene, e di più me ne dirà nel mondo che per noi viene!

sabato 5 febbraio 2022

Amore concretezza di un altro

 Si capisce l'amore solo vivendolo. Ma io, pur se abbastanza ho fin qui vissuto, temo di non averlo capito completamente. Son certo però che non abbastanza ne sono vissuto, così che la mia vita d'amore è nell'infanzia ancora! Ma almeno so come, amando, l'un cuore si senta l'altro. Quello che in amore uno fa, dice, è per il bene dell'altro ed è come se quel cuore sia il suo. Così m'accade con questa mia donna. Come allora potrei ferirla senza farlo a me stesso? Ma penso che il non voluto possa accadere inconsapevole, anche credendo di donarle sempre amore. E non accade di simile con quella del cielo? La storia mia con lei è piena di manchi d'amore, distratto dalle vicende di questa vita e spesso subendole. Certo le feriscono il cuore e lo fanno al mio, che ha manchi di vita, perché come con questa mia donna, vivere è amarla, amarla è viverne! Così, amandole, il mio si sente cuore delle mie due donne. Allora mi chiedo se a quella del cielo potrei dire parole ancora più dolci. Più non potrei, perché sono quelle che riesco a dire a questa sua concretezza! Perché questo amore è non solo immagine dell'altro, è più del suo specchio? Questa mia donna è la misura di tutte le mie possibilità d'amare e quello che a lei esprimo è anche il sentito per quella del cielo e la misura dell'amore per lei! Ma più ancora questo mio piccolo amore terreno non solo svela, ma fa vivere già qui il celeste! Senza quella di qui la donna celeste resterebbe un sogno, una favola per il bambino che sono, ma non posso restare così, devo crescere in amore!

lunedì 10 gennaio 2022

Amore e perdono

 Cos'è che dall'amore divino tenta di escluderci? Forse niente più ce ne allontana dell'incapacità di vero viverlo, riconoscendo colpa, la propria inadeguatezza, insufficienza rispetto al bisogno e chiederne perdono, perché, è comando divino, a tutti e tutto è dovuto il massimo di bene di cui siamo capaci. A chi chiedere perdono? Al padre di colui che è l'amore con la madre sua. Che è l'amore se non farsi completamente l'altro, a costo della sofferenza? Sì, tutto dell'altro desideri e speranze, successi di vita e fallimenti! Non soffrì il Cristo e soffre nel constatare la mediocrità nostra nell'illusione di completo ben agire in nome dell'amore nei momenti giudicati da noi, a torto, i migliori nostri? Non soffre ancor più facendo sua anche la inconsapevole inadeguatezza della risposta nostra rispetto al bisogno di conforto, alla richiesta d'amore più o meno palese da tutti e tutto, per alleggerirne a noi il peso sull'anima, quando ne prendiamo coscienza? Perché lo fa e da dove? Lo fa per amore dalla nostra parte migliore, quella che chiamiamo cuore, ché non la vuole completamente avvilita, tanto da non poter chiedere più perdono. Ché questa richiesta sincera è di per sé sprone a ricominciare, a ritentare sulla via fattasi tortuosa del bene! Questa capacità di chiedere perdono da che può venir annientata, spenta? Dalle brutture tra le quali viviamo e che troppo spesso più che vittime ci vedono artefici!

martedì 4 gennaio 2022

La preghiera

 Come in mattinate uggiose, ché coperto tutto è il cielo, il sole non s'esprime col conforto suo di tenue tepore e luce, così la preghiera trattenuta. Sì, quella rimasta senza parole, che nulla offre alla bella del cielo e ci priva della risposta sua. Ella condivide le vicende nostre tutte e le richieste a chi può, fa sue! Le fa storia triste l'amore inespresso! Risponde alle parole nostre con la dolcezza che ne avvertiamo. Ecco, ora pronuncio una semplice Ave e il cuore tutto ne resta pieno di dolcezza!

sabato 1 gennaio 2022

Le stelle che dicono stasera?

Credo che il cielo stellato abiti la storia mia tutta, ancora parlandomi. Che fare perché anch'io abiti la storia sua, con quale risposta lo farò oggi? Ecco, stasera di nuovo lo stellato di questi giorni, che paiono di imminente primavera e, pur pungente la notte che avanza, io ne resto incantato. Ma è già la sera di San Silvestro, sono rari ancora e saranno tanti i botti, ma anche le assai belle crepitanti stelle cadenti, che coloreranno di tanti brillii questa notte. Ma immutabile è il mio cielo, forse perché anche sognato. Esso sicuro sta sopra il soffuso delle luci della nostra cittadina, povero però dei brillii suoi. Ma anche è quello di quando, bambino, ricco assai pareva di fiori, dove più e meno luminosi altrove, ché povere erano le luci artificiali allora. Tutto pareva un prato e, favola di mia madre, accolto aveva mio fratello, novello fiorellino. Eppure in giorni recenti tutto nuvolo e buio è stato. Ma oltre, esso viveva e vive delle stelle sue di sempre e, io continuo la favola, delle aggiunte premature in questo tempo d'epidemia. Sì, io sogno e cullarmi così, vivendo la favola bella, raccontandomela ancora, mi dà serenità e gioia un po'. Perché così so che lì è chi ne vive, una tutta bella, che le nuove stelle accoglie! Benevola ora lo fa con le mie povere parole, e ricche e come scintille per lei diventano, vere stelle di San Silvestro! Perché? Forse ché io prego sì per chi mi dà gioia ancora ora, tra tutti la donna mia, o per chi me ne ha data, ma anche per chi tentò di spegnerla! Sì, essi si sono tutti fatti splendori del cielo, ché Dio e la bella che lo significa, amano tutti! Basta chiedere umili, e io lo faccio per quelli miei, ma anche per errori d'altri, subiti da me, ma certo da me provocati, e farlo in prorompente necessità dell'anima. Che? Perdono! Sì, viviamo tutti della grazia così concessa, è la favola mia d'oggi, e se ne arricchisce il cielo e ne parlano le stelle! Dicono che ci attendono, ché, e lo dice il Cristo risorto, finisce il male! Lo sperato suo diventa mio, ma non ha più confini, varca anche quelli di questo mio cuore. Sì, è proprio il cuore che me ne parla, me lo fa scrivere, me lo grida dentro!