lunedì 10 gennaio 2022

Amore e perdono

 Cos'è che dall'amore divino tenta di escluderci? Forse niente più ce ne allontana dell'incapacità di vero viverlo, riconoscendo colpa, la propria inadeguatezza, insufficienza rispetto al bisogno e chiederne perdono, perché, è comando divino, a tutti e tutto è dovuto il massimo di bene di cui siamo capaci. A chi chiedere perdono? Al padre di colui che è l'amore con la madre sua. Che è l'amore se non farsi completamente l'altro, a costo della sofferenza? Sì, tutto dell'altro desideri e speranze, successi di vita e fallimenti! Non soffrì il Cristo e soffre nel constatare la mediocrità nostra nell'illusione di completo ben agire in nome dell'amore nei momenti giudicati da noi, a torto, i migliori nostri? Non soffre ancor più facendo sua anche la inconsapevole inadeguatezza della risposta nostra rispetto al bisogno di conforto, alla richiesta d'amore più o meno palese da tutti e tutto, per alleggerirne a noi il peso sull'anima, quando ne prendiamo coscienza? Perché lo fa e da dove? Lo fa per amore dalla nostra parte migliore, quella che chiamiamo cuore, ché non la vuole completamente avvilita, tanto da non poter chiedere più perdono. Ché questa richiesta sincera è di per sé sprone a ricominciare, a ritentare sulla via fattasi tortuosa del bene! Questa capacità di chiedere perdono da che può venir annientata, spenta? Dalle brutture tra le quali viviamo e che troppo spesso più che vittime ci vedono artefici!

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