venerdì 30 maggio 2014

Sognare il tuo sorriso







Ecco di tanti fiori di campo s'è coperta la verzura a far ridere tutto il chinale e le ginestre del giallo dei fiori loro vestite si sono e i cisti di bianco o di rosa. Son solo, e per me pensieri, ricordi, silenzi...E questi certo preludono alla pace o già sono pace. E che sarà poi, che pace per questo cuore? Il nulla, il dio? Se il dio c'è, è per tutti, gli indifferenti anche e chi dalla ragione sua lo nega. Io ne ho speranza e son uno che spesso ha la mente altrove e le braccia protese alla vanità. Sì, sono certo un nemico, piccolo, mediocre, ma amato. E perché credere nel figlio tuo mi conforta? Ha detto del dio l'amore nonostante e m'ha acceso la speranza che la pochezza mia pur gli piaccia e che per sé la voglia, perdonati gli eccessi tanti. Si potrebbe dire di più ancora sulla natura sua? No, ama disperatamente la mediocrità nostra e chi l'ha svelato non può essere un semplice uomo, conoscendo del dio ciò che altrimenti geloso celato sarebbe restato. Egli stesso è il dio, ché ne sa la verità e tu che donato l'hai all'umanità ne partecipi la natura, o madre santa sua e nostra, e del destino nostro garante ti fai con lo stare tuo accorto, provvido e sollecito per tutti! Ecco la luce da orto bacia del chinale la parte che tutta guarda il mare e ne fa vividi i colori tanti, e viene una brezza che fresca fa questa natura tutta. Io sono tra gli alberi mossi e al loro dolce stormire appisolarmi vorrei, ché nel sogno della donna mia io la veda timida, com'era ragazza, bella nel tuo sorriso, quello che dischiudere fa fiori e ridere le erbe tutte...

giovedì 1 maggio 2014

Pensieri per te











Ho scritto d'amore, ho scritto per te, ho scritto di te...Ricordi, ricordi? Ma oggi forse solo sogni, così come iniziammo la nostra bella storia! Ed è ricorrente e timido un sogno.





Noi nuvole fatti del cielo. Di quelle vaporose e bianche che inseguirsi paiono in cielo altrimenti sereno e l'una l'altra, che s'attarda alle cime dei nostri monti, raggiunge...Essere, così mutati, di nuovo insieme, piccola donna del mio sogno d'amore! Pensa stasera le prime lucciole, ma poi la pioggia... e due appena distanti in una pozza a lampeggiare ancora, cadute dal cielo! Non si sono incontrate, non si sono amate. Quanto più fortunati noi! E ti dico, ricordi, ricordi le tenerezze del nostro amore e i crucci? Ma io confabulo tutti i miei ricordi. Li ho cari, dolci, ma frammentari e dovrai supplirvi a breve in notti calde e serene di stelle. E sai che m'attarda ai sogni novelli? Il suono della tua voce. E quando più non ne capirò le parole, sorriderò, ché andrò per ritrovarle tra le stelle! Oh quanto le vorrei tutte ficcate in questo vecchio cuore! È questo solo un modo per dirti amore? Allora di simili mille ne vorrei! Io dico di stelle, ma un vero luogo d'amore per noi non conosco! Sarà rivivere gli affetti cari e le parole per loro, qui forse mancate, e quelle loro,non udite o non sapute ascoltare. E di te che? Saranno quelle che questa fata che ho nel cuore, che mi illudo sia la padrona delle stelle, vorrà dirmi ancora? Ma vero è che tanti e tanto grandi i sogni per te che s'allargano alle stelle! E quando tutte le nostre illusioni cadranno, quelle resteranno per teneri nuovi amanti e se morte, pur guizzi dalla lontananza loro manderanno a raggiungerli, come le lucciole cadute stasera a sensibili cuori. E vero dove finiscono gioie e pene d'amore non so, ma ho fede che ci ritroveranno e quel luogo di tante lor nuove parole chiameremo ancora amore. Sì, è solo perché questa speranza tu stessa hai, che trovi bello e unico questo piccolo uomo!