giovedì 16 luglio 2020

Chi stringono le braccia di chi ama?


La fede pensa la donna del cielo sopravanzare ogni donna di qui. Pure a chi vero ama, qualcosa della propria donna richiama quelle doti che fanno concepire <<sublimis inter sidera>> la donna celeste. Se così non fosse, non solo egli non amerebbe l'una quanto un cuore qui può, ma l'altra, la celeste, perderebbe nella vaghezza del sempre più perfetto. Insomma la concretezza, fisicità e spiritualità, della donna che il cuore ha raggiunto, sebbene limitata, è immagine dell'altra, anzi solo se le braccia stringono la donna di qui, si sente di possedere l'altra.

lunedì 6 luglio 2020

Un'esperienza da comunicare.



La dolcezza e la serenità che vengono dalla preghiera forse non sono per le tante “ave”. Ma scendono da quell'unica, che però non sai quando viene, che par uscita non dalla mente e dalle labbra fedeli, ma dal cuore. Quelle parole vi tornano lente, come scandite, e paiono non più umane, ché, anticipatrici, ad esse seguitano quelle stesse per l'incredula Maria, dalla bocca di Gabriele. Ne viene un'emozione profonda da vincere tutte le pene, ché quella che le udì, le ode ora proprio, accanto a te!


venerdì 3 luglio 2020

Occhi di donna.


 È la donna che, in ogni epoca di vita, ha abbreviato la distanza tra la realtà di qui, a volte assai povera, da me vissuta, e la sognata. Ecco, presenti tuttora e non solo come ricordi, vividi come quelli d'oggi, che guardano, da sempre amorevoli, la mia senilità, sono gli occhi teneri di mia madre, gli ingenui e sognanti della mia fidanzatina smarrita, i dolci, ma severi a un tempo, della donna della mia maturità. Perché sono più di ricordi? Forse perché so che sono tutti la finestra, che da sempre vuoi spalancata sulla mia povertà, da far perenni, attenti e ridenti, gli occhi di chi m'ama, o donna del cielo. Perché tu mi guardi solo per essi, viventi certo nel tuo presente, che è fuori da questo tempo. Questo fugge, mi sfugge e altro non sa fare che tentare che tutto trascorra, anche la mia gioia d'oggi, dal momento che, tu lo vuoi, avverto simultanei questi occhi sorridermi!