La
fede pensa la donna del cielo sopravanzare ogni donna di qui. Pure a
chi vero ama, qualcosa della propria donna richiama quelle doti che
fanno concepire <<sublimis inter sidera>> la donna
celeste. Se così non fosse, non solo egli non amerebbe l'una quanto
un cuore qui può, ma l'altra, la celeste, perderebbe nella vaghezza
del sempre più perfetto. Insomma la concretezza, fisicità e
spiritualità, della donna che il cuore ha raggiunto, sebbene
limitata, è immagine dell'altra, anzi solo se le braccia stringono
la donna di qui, si sente di possedere l'altra.
La donna del cielo amare si può nella concretezza dell'amore per una di qui. La risposta d'amore è trasmessa, viene da oltre questa fallace realtà.
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