mercoledì 27 gennaio 2021

Chi è Gesù

 

Quand'ero giovane e medico a certe dure notizie, ostentavo sicurezza psicologica, che vero non avevo. Oggi odo, vedo di simile e la vecchia pena si rinnova, ma le lacrime più non trattengo. Dico di sapere da sempre il dolore di genitori in lotta, impari ancora, con la malattia, il cancro, di un figlio. Essi ne conserveranno nel cuore la vita tutta l'amaro ricordo, quale il fortunoso esito. Ottuso e ingiusto il male, che nemmeno dio-Gesù risparmia, che è a un tempo chi ne soffre per l'altro e chi ne soccombe!

lunedì 25 gennaio 2021

Paradiso sperato

 

Quanto somiglia quest'età alla prima di bambino! Gli stessi bisogni di attenzione e affetto, e tornano i sogni! Mi chiedo, quale il mio paradiso? Verde e ameno certo lo sogno, ma soprattutto da vivere almeno per il tempo che mi sia permessa novella opportunità di chiedere perdono a tutti. Ché allora, risanato dal concesso, richiesto, a qualcuno donarlo potrei. E l'amore? Poterlo chiedere daccapo a chi qui non l'ha capito e potuto assecondare e vivere proficuo con me. Anche a chi, qui accogliendolo, e dico della donna mia, ha poi subito con me l'amaro del distacco, anche se per piccola ora. Sì, chiedere, gridare a chi non potrà non sentire, il bene, il buono, il bello perduti, sopraffatti, sempre troppo presto, da quanto fa qui lo spessore del male. Ecco il vero sperato, è quello di poter considerare brutto sogno questa vita. Per quanto? Mi basterà un attimo appena, tutto il mio paradiso!


lunedì 11 gennaio 2021

Riconciliazione

 

 Impera qui il male che tutti imbriglia e Dio stesso non risparmia. E me ne chiedo il perché nell'età in cui prepararsi è bene a lasciar questo mondo. Così tento una risposta al perché Dio s'è dovuto far uomo e vivere una vita, sì da “magister” delle cose divine, ma dall'epilogo tanto tragico. Ecco, mi dico, pensiamo a due che stanno in un pianoro, uno si stacca e s'allontana, ma entrambi vedono l'altro che rimpiccolisce e l'immagine farsi confusa, come scemar voglia. Chi è rimasto è Dio, l'altro se ne è allontanato, peccando. Questo fa il peccato, ci allontana da Dio, che subisce la sofferenza del distacco. E' il Cristo a percorrere la distanza che separa, quando l'altro, pentito, s'arresta e tenta il riavvicinamento. E il Cristo, così agendo, sopporta daccapo i patimenti della vita sua da uomo, subendo il male che l'ha diviso da chi, peccando, vittima ne ha fatto con lui.