lunedì 6 aprile 2015

Un solo modo d'essere nell'amore


Ecco è proprio così, nulla veramente nuovo sotto al sole. Si vive da uomini in una mediocrità spirituale, che sembra limitarci i sogni e condizionarci la vita, ma che pure deve essere una preziosità, viste le tante insidie cui il male la sottopone. Perché? Forse per ucciderci la speranza di pienezza di vita qui o nel dopo. E più lo farà quando, vinti, cederemo all'abbandono e al silenzio del dio. Ché per pur mille cause seconde, è sempre di questo che si muore! E di questo destino è come una sacra rappresentazione l’accaduto al cristo, che muore dell’abbandono del padre. Ma egli è la vita e questa ritorna, risorge! Allora credergli è la sola speranza, che tutto ci farà sopportare, il proprio fallimento, il pianto nel dolore dei bambini e dei vecchi, la malizia degli altri disperati, che sottrarci vogliono il nostro poco, la superbia e l’indifferenza dei fortunati, che deforme hanno l’anima come tra noi molti infelici hanno il corpo. Ma la speranza stessa potrebbe essere l’estremo inganno del male,  la sua vittoria comunque, che ci aprirà la voragine del nulla. Ma quale contraddizione, la vita qui comunque riproposta e ciò che l’insidia fino ad ucciderla, destinandola al niente da cui è venuta, con essa muore! Ma allora il nulla non è tale, ripropone, insiste, lotta perfino il male! Ha la vita in sé e a questa destina tutti. I reprobi pure ché anche a loro qui l’ha donata! Ché tutti pentirci dovremo di esserci contentati di vivere nella mediocrità, non lottando il male che fa schermo, barriera al bene, ché ne restino attenuate le conseguenze  della necessaria  presenza sua. Esso ha una ben strana valenza, s’adopera, s’affanna per distruggere la vita, ma la riafferma, mostrandoci la precarietà non solo nostra, ma anche sua. E allora reca paradossale un dono, la consapevolezza dell’amore, che è lo stesso cristo! L’amore, che alla creazione distinguersi, allontanarsi dovette dalla creatura e farle luogo, e fu un male da cui ogni altro venne,  si fece possibilità, scelta consapevole appunto. Ma con destino simile agli umani più tragici  per essa uomo divenne per lasciarsi toccare, criticare, tradire o amare, come accadere può ad ogni altro uomo. E qui ogni uomo offre se stesso a chi sa apprezzarlo e ritenerlo prezioso, irrinunciabile per il cuore suo. Amore nascendo, allora avverrà ciò che accade in ogni vero amore, che più distinguere non si possa tra amante e amato che riama, e vero gli uomini saranno sicut dei, speciale l’amato riamante! Un sol luogo, un solo modo  d’amare. Allora il male egli permette, ché molto amino coloro cui esso più pare accanirsi! E tra questi  anche le sue vittime più ignare, gli apparentemente esentati.

Ego sum resurrectio et vita! Io sono l’amore!