Dio immanente nella natura.
Quand'ero assai giovane, puro nel cuore,
colmo dell'ingenuità che può riempirlo, la natura
tutta, ché fortuna avevo di viverla, tanto amavo. Tutta di campi
assolati, di erbe e fiori belli dipinti, la ricordo. Certo ero che
tra tutti, un fiore avrei più amato. E lo trovai. Piccola bambina
era, trasandata tutta, incurante di sporcare il bel viso e presto
l'abitino che solerte mamma le faceva indossare ogni mattina, e dalle
stesse mie cose rapita. Amabile davvero! Ma me la portarono via e
deluso e inebetito rimasi. Col tempo l'avrei pensata da me ancora
amata, chiunque amata l'avesse e me avrebbe lei amato a chiunque
ricambiato avesse affetto. Ma può pensare così solo Dio! Ama per
chiunque ci ami e a chiunque ricambiamo affetto, è lui che amiamo.
Ma senza diventare di Spinoza seguace, lo penso immanente nella
natura per farsi persona dal cuore colmo dell'amore che possiamo
ricambiargli. Fa il suo a misura del nostro cuore! Io per il cuore di
questa mia piccola donna che m'ha dato, l'amerò più ancora, mio
facendo l'affetto che noi due gli dobbiamo per aver vero conosciuto
e vissuto l'amore, nel regno suo che tutti attende.
Dio entra nella storia di ognuno e la fa sua. Fa suoi gioia e dolori che la riempiono. Così il cuore che speriamo di incontrare, possiamo capire e colmarlo d'amore, giusto nella misura!
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