venerdì 5 maggio 2017

Rimani!


Piccolo dicevo ai compagni, da farmene vanto, Leggere ancora non so, ma contare sì, fino a cento! E oggi sai che vorrei?, saper contare i perché mi sei necessaria! Così me ne ripeto uno e dico, Chi interesse avrebbe per i miei pensieri se tu più esserci non volessi? Ascolta questo vento, poco più che brezza al tramonto, eppure parla! Fa tra le frasche del tuo giardino lieve brusio. Par raccontare nel brontolio suo, ad orecchie attente, le eterne assai simili storie dello star qui. Io, bambino me ne chiedevo ragione, dicendomi, Non vi sono forse capitato senza ne sappia il motivo, sì, chi mi ha invitato a comparire? E mi sono chiesto assai presto il perché dello star in ben strano luogo e con altri, che apparentemente risposte avevano, muovendosi disinvolti, scarsa in me invece la fiducia, forse perché precocemente solo restato. E tutti qui siamo rimasti partendo da domande analoghe, nessuna con risposta soddisfacente, risparmiati, altri precoce presi, sì, abbiamo dovuto vivere! E non siamo forse qui senza ancora risposta alla domanda fondamentale sul perché esserci, e come pressati da cento incombenze e problemi, nessuna gratificante, nessuno con soluzione certa, ma se sì, solo valida nella provvisorietà, distratti da falsi allettamenti, respinti da proposte di vita inconsistenti, ingannati, sfruttati, taluni avviliti anche dalla perdita della dignità del lavoro, tristezza assai frequente nell'oggi? Oppure questo vento racconta ciò che tristi ci fa sempre, perché la vita alcuni di noi rende del tutto carenti fin dal seno materno, altri lascia attanagli e stringa nelle spirali sue il male, ma nel tempo tutti ci farà bisognosi e malati, scarso il numero dei completi esentati, ma non dal divenir vecchi, tutti perciò rendendoci dipendenti dalla benevola considerazione e volontà di bene di rare persone buone. Non restano, forse solo come placebo, che i sogni! Possibile viverne senza? Ne vivo io? Non so, ma se sì, sono io a doverli rincorrere perché questi vogliono per me farsi tutti subito come passati, lor traccia svanire, o rimaner nella vaghezza del ricordo sì belli, ma incompleti, mai possibile completamente evocarli. Perché son fatti di labile tessuto e ordito, come di agognati desideri, mai appagati, di speranze mai acquietate, perciò anche di serenità sempre invano cercata, anche di dolcezza di donna, suoi sorrisi e parole buone, e cose simili. Ma forse, nella loro inconsistenza, solo fatti di vano stormir di fronde ad effimero vento, com'è questo del momento, incombente la sera. E ciononostante importanti, perché pur presenze belle, gradevoli, sebbene fuggevoli, labili appunto! Occorrerebbe rinnovarli, averne volontà e motivo che altri mi si affaccino al cuore, sì, novelli si accendano! Ma nemmeno questa possibilità mi resterebbe se tu più non volessi esserci! Ecco un motivo della necessità che ho di te, che tanti altri forse ne riassume! Perciò rimani anche nei miei sogni!

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