Alla
domanda, Perché l'esistente e non il nulla? Cioè una realtà in cui
essere immersi e potersi porre questa e altre domande, la scienza non
risponde! Ma se come mistero originario accetto il mito-dio per
spiegare il tutto, anche il perché della mia insoddisfazione e il
dover chiedere invano, ho una verità pragmatica, che anche soddisfa
la mia attesa di bene dal futuro, se il presente lo nega e fa di
simile col bello e il buono, almeno nella misura che giudico
appagante. Ma prima di constatare, sperimentare la veridicità del
mito-dio, devo aderirvi, prestarvi fede, inserire questa presunta
presenza-dio nella mia vita, nei disagi dell'oggi e nelle speranze
che pur vi nascono, farla diventare essa stessa disagio e speranza.
Disagio, perché devo rapportare le mie pur scarse capacità alle sue
richieste, anche la sola, che tutte riassume, del suo cristo di
badare ad ogni altro come faccio per me stesso e speranza. Perché
anche speranza? C'è nella Bibbia la promessa del regno, il paradiso
perduto, che verrà restaurato, altro mito senz'altro nel linguaggio
suo fascinoso! Se non che io, proprio col mio fare coraggioso o col
mio timoroso astenermi, col mio dire senza soggezioni o col mio
tacere prudente, sempre comunque col mio soffrire eppure volermi
spendere per il bene, in una società fattasi tanto difficile con gli
insoluti problemi di sempre e i tanti acuiti nel mondo giovanile, so
di appartenervi e non alla storia trascorsa di questo mito
subordinato, ma al suo ripetersi, eppure rinnovarsi, del momento.
Cioè so di non assistere, ma stare nella sua rappresentazione, nel
suo dispiegarsi, nel suo svolgimento, e da protagonista! Cioè la mia
adesione, la mia fiducia sento trasformarsi in motivazione, in
dinamismo di vita! Allora il mito-dio ha veridicità se ha potuto
trasformarmi! Allora il futuro promesso dal mito della Bibbia è già
qui e io gli appartengo! È fatto delle stesse cose del mio presente,
ma che posso vedere in una prospettiva nuova e sotto diversa luce! E
tutto ciò è bello e buono! Sì, a questo mi ha condotto la fede,
vedere, avvertire il mondo nella sua bontà e bellezza di fondo,
eppure questi occhi, queste orecchie e questo cuore, esigente e
giudicante, sono quelli di sempre! Il male ha tentato di stendere su
tutto questo una patina grigia, ma s'è screpolata, s'è sfaldata! Il
male non è invincibile e verrà sconfitto, ecco coagulata la mia
speranza, nella sua massima aspirazione!
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