martedì 3 gennaio 2012

Bambino con te

Bambino, a occhi aperti,
una bambina sempre sognavo…
Ma stanotte tu sei stata nel mio sogno…
e, come in quelli d’allora, nel gioco
bambini eravamo e impegnati…, poi pareva
corressimo in prati verdi e di fiori.
Io stringevo forte la piccola mano tua,
anche ché tu non fuggissi via,
perché, stanco quasi subito, mi pareva
il cuore palpiti strani avere,
più di quelli che la gioia gli comandasse.
Dovemmo così stare un po’ sull’erba,
sdraiati, vicini a fare il gioco delle nuvole…
Perché sei il mio piccolo amore
solo nel sogno, perché più giovane sei
e non sei stata tu nei miei pensieri di bambino?
Il tempo a quella età primissima d’amore,
fermare non avrei potuto, ma ora avremmo
più di questa vita insieme, sì quasi tutta felice,
ma ora d’amarezza e rimpianto un po’per me,
ché forse delusa t’ho talvolta o spesso…
Sì, in più, il bel periodo dell’ingenuità,
senza schermaglie, malizie, segreti,
che sono solo delle epoche, credute allora,
lontane. Sì, essere proprio quei bambini
che si credono l’uno per l’altra e candidi
un sogno comune, effimero però, pur vivono…
Quando rimedieremo a questo manco d’amore?
Nel cielo nuvole vanno a rincorrersi nel vento… Saremo mai di nuovo così a far capriole e mescolarci nella gioia? Ci sarà per noi un altro bel sogno?
Oh potessimo essere almeno due nuvole del cielo!
Vorrei poter di nuovo tornare bambino
e cercarti e trovarti bambina…
Per me queste domande strane e sogni,
da far sorridere, un senso hanno e profondo,
che solo il mio cuore, oggi sicuro più vecchio e stanco, sa. Tu intuirne, leggervi, puoi…, 
se mai t’ho detto dell’infanzia mia triste e breve!
Ma oggi che più che chiederebbe questo male,
che nel sogno s’annunciava come un “friccico nel core”, triste ne sono, e più paura ne ho,
e fuori pur c’è il sole…, tienimi un po’
per mano come fossi bambino e tu pure!
 

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