giovedì 12 gennaio 2012

Morire e d'amore

Come tu, sole, dal cielo mandi per uno squarcio di nubi da occaso rossi raggi a incendiar le vette dei monti nostri, prima che ne segua la notte con gli orrori o la dolcezza dei sogni suoi, così di simile venga la dolce signora dal cielo a questo supplice uomo che le mendica pane e pace. Sì, vieni, oh divina, roggia d'amore, e sfolgorante manda la luce tua a scuotermi l'anima. Rattrappita s'è in una latebra. Relegata v'è, quasi lumaca impaurita, forse a sognar novella pioggia sotto tutto nuvolo cielo. Ma in questa metafora tardi la vedo giungere al convito, ché solo alla pioggia avanzare può . Ma perdura ancor la calura e forse la porta serrata ne troverà. E forse non sarà luogo cui recarsi, ma mistero d'amore, e lo sposo verrà al fine forse solo per chi lampada di speranza avrà mantenuta accesa in questa lunga notte d'attesa. Essa stella maris, se non ti mostri, non ha e l'anima mia forse sperduta vi attende invano vestita della veste nuziale rossa della carità. E ora nuova paura prende quest'uomo, che tu gli passi accanto, quasi donna comune, ed egli non ti riconosca, pur bella qual sei, ma pudica che gli occhi belli avvalli allo sguardo che interrogarti vuole. Tu che, appassionata, da sempre lo chiami dalle rive del mondo, là ai confini dell'immane oceano del nulla, no,non rinunciare a lui, oltre passando, di' soave il nome suo. D'amore è assetato, ché dolcezza di donna pur gli hai permesso, briciola o goccia del tuo. Gustata l'ha, fortunato, quia nella vita sua, ma il quare ne cerca e lo sei tu sola! Sì, lunga è qui la notte, e me ne sto con i fantasmi della mente mia a vegliare la serenità di questa donna dormiente in cui ti credo riflessa. Se vieni ora a prenderci continueremo con te le parole dell'amor nostro e la nostra bella favola vivendo, la stessa di sempre, dirti potremo. Ma l'alba verrà radiosa ancora e, dal cielo chiarito, gli occhi del cuori nostri, rosseggiare forse ti vedranno, ridere a noi soli, come il sole fisico fa, che alle cose tutte parla e ne ride amore. Tu sorgerai per noi dal mare dell'amor tuo, come quello fa d'oriente appena dietro ai monti che al golfo nostro fan ghirlanda. E come esso caldi raggi ne manda, dai tuoi ci lasceremo inondare. Oh morir d'amore!
Bello lo sarebbe insieme, incendiati i cuori nostri dai dardi tuoi, ché pur lo dovremo, prima che chiamati, per breve ora!

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