martedì 3 gennaio 2012

Anime per i sogni

Quando la vita, che pur corre,
avanza tanto che le aspettative di bene
sembrano, a torto forse, scemare,
la mente dietro va a episodi lontani.
E soffermarsi sui grigi senza gioia,
non vuole, ma volentieri indugia
laddove la dolcezza d’un sorriso,
o la bellezza d’una aurora,
tornano vivide a mitigare quella che, ingiusti,
mediocrità giudichiamo dei giorni or vissuti.
Così io ti rivedo al tramonto
sulla battigia della spiaggia nostra…
Tu scalza sei e quasi con voluttà,
lasci che l’onda, che frange, ti raggiunga
e ti bagni fin alle caviglie.
E ridi di me che sottrarre me ne devo
per restarti vicino, or sì or no.
Tu vesti di bianco e vesti leggere hai,
con riflessi di fiamma al sole che, ormai rosso,
addormentarsi vuole…
E or sei ritrosa, ombrosa quasi
e non per le mie incerte, timide effusioni,
ma, occhi bassi, li distogli dal mio sguardo.
Poi con grazia schiva, mi allontani,
dolce violenza, e i cigli belli aggrotti pensosa.
Che pensi, che temi?
Che io ti guardi dentro per gli occhi tuoi?
Sì, gelosa sei di quel che celi.
Non vuoi che si svelino, ché forse temi
che non piaciuti siano, i pensieri tuoi intimi,
e le vibrazioni misteriose dell’anima tua
e i palpiti ascosi, che pur di suggestività
ineffabile, mi fingo, avvertendoli appena…
O forse temi che se ne spezzi l’incanto
se svelati a incauto e precipitoso cuore amante.
Sì questo dev’essere e non che, goffo,
la tua femminilità insidi!
E già è sera con le prime stelle tremule,
ché la luce è quasi tutta vanita…
E tu ora mi cerchi e le mani tue il viso
m’accarezzano trepide, poi di tenerezza
lasci ti stringa…
Ma già questo sogno è tutto vanito,
ché l’occhio mio, estraneo diventato,
più oltre non guardi, anime nella gioia loro.
Ma quelle stesse sono, che traversato hanno
tempo e spazio per accompagnarci fin qui.
E oggi si ritrovano fidenti ancora,
in abbandono di incanto a questo sole,
che or ora nel mare nostro si corica,
per tante pene scordare, languido...
E appassionate ancor sono e incuranti
del bianco dei capelli che vuol prevalere,
e delle prime rughe tue, che più giovane sei,
e delle mie già profonde. Quelle che cancellare
non vogliamo a testimoniarci la durata
di quest’amore. E ne andiamo felici e fieri un po’.
Anime per i sogni le nostre e inguaribili!
 

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