giovedì 5 gennaio 2012

Sogno

Dirò oggi ancora una favola,
per quelli come me, che bambini
sono nel segreto del cuore loro.
Forse la sempre bella,
come principessa da fiaba uscita,
dal suo bel castello tra le nuvole d’oro,
scesa ancora era tra i sudditi suoi.
Una bambina pare recasse con sé,
chi fosse e perché la seguisse, nessuno sa,
e una sua dama la scortava…
Certo nulla temeva, ché tutti,
pur in miseria e indigenza,
bene le volevano, nulla imputandole,
ma uno di più!
Un sempliciotto per tutti, ché, credo, da sempre l’attendesse ostinato, fata o donna vera che fosse,
al limitare di quel bosco in quel reame.
Perché? Forse per strapparle un sguardo,
un sorriso anche o almeno sentirsi ricambiare
l’omaggio con un cenno del suo bel capo,
e forse osare parlarle, chi sa!
Quanti sogni di lei vaniti erano,
quante speranze d’incontro, deluse c’erano state,
quant’amore sospirato per lei!
Poi al tramonto degli anni… forse la bella
veramente era venuta ed era stata,
al limitare del bosco, lì proprio, aurora!
Chi può del tutto negarlo? Non ho detto che favola è questa storia? Tutto può esservi accaduto!
Anzi fortuna, dico, che la bella pare 
fosse fatta solo di sogno e di cielo!
Quella, pietosa,pensieri per lei, 
e speranze e sogni, cioè tutto un cuore, 
raccolse dal cuore del misero,
prima appena che vanisse, ché, 
principessa delle nuvole d’oro era, 
non donna, come le nostre, da scordare trepido, tenero, per lei e da sempre, amore. 
Se così fosse stata, soccorrerlo, non avrebbe potuto!
Via, la bella quel cuore portò lontano, 
recandolo nel cuore suo,
forse al suo castello incantato,
in alto più dei monti e delle nuvole d’oro,
per tenera cullarlo, ché guarisse, a lungo negletto, 
e solo per il calor suo. Sì, di nuovo cuore in cuore!
Prima smarrito l’aveva tra i fangai del mondo 
e i paduli della vita, né pensava, forse, che tanto vicino l’aveva, lì, proprio al limitare del bosco,
nascosto in quell’uomo semplice 
e complesso a un tempo, 
ma buono in fondo, e, ormai d’aspetto dimesso,
stanco d’anni e d’attesa…
E dire che da piccolo fiore che era, quel cuore,
ombra delusa, tra le ombre vanire voleva…
ma la bella, ad ogni costo, quel cuore fatto d’amore, 
volle per sé sola, ché questo quel cuore voleva…
Sì, lei, dopo a lungo averlo cercato, 
quello, che per lei sola era stato...
Ora quel misero attende gli sia riportato…,
un pezzetto almeno, ché solo di quello fisico,
vivere a lungo, sì, non può… sì, senza sogni! 
E forse, vero, la bella, a primavera
ancora verrà al limitare del bosco…
Ma chi è la bella?  
Tu sola, dal cielo talora qui vieni!
Sì, chi qui ha amato o solo sognato,
per te sola in fondo quell’amore è stato…
e l’amore vanire nel nulla non può!

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