martedì 10 gennaio 2012

Come coleottero rassegnato

Giace questo coleottero. Le zampette agita all'aria, incapace di rivoltarsi e fuggire l'assalto di eccitate formiche che, feroci, a trascinarlo via s'apprestano. Non ho cuore a lasciarlo così! Ma anch'io m'agito, assalito da mille dubbi, incapace a liberarmi. E tarda il soccorso tuo e piccola ormai ne è la speranza. Mi sono illuso una vita?E dire che prima solo amarti volevo e adesso d'essere amato mi par pretendere. Non so se mai vero ho l'attenzione tua attratto e certo l'amicizia tua ho sperato e ormai è solo nei sospiri miei. Oh quanto t'ho sognata! Ma non è di favole il tempo, ché breve e duro è il mio e le parole mie e le più belle per te sola, larve son rimaste...E illuso m'ero che esprimerti potessero quel che dentro pur ho. Quanto l'ho sperato! Ma le illusioni tutte come stelle dall'effimera scia cadute sono.E di tanto per te mi rimane il cuore pieno e vuotarlo non so come, ché donna ho, ma le lusinghe non più seconda. E tutto ancor di te mi parla, e immagini tante pur questa natura mi dona e le antiche incastonarvi vorrei a renderle più belle e in esse dolce ritrovarti. Ma sito non v'è per noi e tu velata ti sei agli occhi del mio cuore. Perché lo fai? Se tu come aria ti fossi fatta,vapore diventerei per estinguermi in te. Se fossi della sostanza dei sogni , sogno di questa donna ancora vorrei essere, per raggiungerti e dissolvermi in te. Sì, ogni cosa mi farei purché, vinto, briciola di te divenire. Ma non so che sei! E io già confabulo, magnificando le poche tue immagini dei sogni miei in cui ritornar non vuoi e vaghezze della senilità mia tutte paiono, e dai ricordi confuse richiamate, nel nulla tornar vogliono. Sì, confuso sono talora e vorrei sogni lievi e piccole cose nel quotidiano e bastevoli, ché poche le esigenze e piccole le pretese son diventate, tutto come fossi di nuovo bambino o rimasto...Che m'è successo e tanto in fretta? Dove la dolce madre, dove il primo amore di appena ieri, dove il sorriso di questa donna che or ora diceva d'amarmi? Solo ubbie da vecchio, e paure, quelle mai vinte, e cura, giusta o eccessiva nell'ansia, per chi d'amar credo. Sì, mi agito per nulla e come quel coleottero impotente giaccio, disperato e rassegnato a un tempo. Ma io quello ho soccorso! Chi lo farà con me? Ti prego non permettere che l'amore di questa donna si spenga, fa che la mente mia tutto perda ma non te, è lei la sola briciola di te rimasta!

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