lunedì 9 gennaio 2012

Amicizia

Io non so proprio in che ti somigliamo!
Tu inter omnes speciosa sei e la bellezza
nostra è come ombra di fiori di campo, ma
tu solo sai vedere quella non apparente dei
cuori celati...

Tu inter omnes mitis sei e noi qui tutt’altro,
a prevalere e a prevaricare talora e per le
ragioni di questa misera vita...

Forse solo abbiamo di te lo stesso
desiderio che tu hai dell’amor nostro,

anche se quasi inconsapevoli, in fatti,
persone, parole di qui ti cerchiamo,
inutilmente. E come il figlio tuo immolato è
ogni giorno, Bernardo lo dice, e tu lo
rigeneri, così fai di noi, rigenerandoci per
l’amor tuo, ché a te solo rivolgiamo
finalmente le nostre attenzioni e siano i
nostri sospiri per l’amore tuo solo, quello
che solo dopo questa triste parentesi
appieno vivremo, ma che ora cerchiamo
affannosamente in questa vita, che talora
tanto amara e lontana da te si fa. Ché
vuota può farsi la casa e i pochi amici
lasciarci e s’è fatto poco davvero il tempo
nostro. Chi ormai ci sosterrà, chi ci darà
consiglio? Falliremo ancora, e dove più
cercare? Ma in te sono le cose tutte, le
passate, anche con i desideri nostri
inappagati, le presenti che ci aprono alla
speranza di bene, le future che forse
l’attueranno,ché tutto è in vista di te , è
preludio a te e noi tutti siamo

per te solo. Ma come raggiungerti potrò nel
tempo che mi resta e quali le tappe, brevi
spero, per quest’amore? Io credo che,
come per tutti, dapprima verrà l’amicizia,
la confidenza, poi la comunione, il sentire e
volere all’unisono, l’amore! 

Qui, nelle apparenze che tocca vivere, la
preziosità dell’amicizia promiscua, quella
intendo tra uomo e donna, è , credo,
legata alla rarità sua e alla precarietà che
sempre vive. Perché non rigidi né ben
definiti ne sono i confini con le aspettative
del cuore umano e quella prologo può
divenire per quel rapporto tra esseri
complementari, che la specie perpetua e
che a te tenta di generare santi,ché, i padri
lo dicono, questo mondo di tristezza finirà
appena il numero dei predestinati
all’amore, completo sarà. Ma una vera
sincera amicizia senza ambiguità, qui può
essere e se accade, ai due ne viene
un’intima gioia, quando due cuori
diversi,ché diversa biologia qui significa
diverso sentire e attendere dalla vita, cioè
diversa psicologia, si son fatti vicini da
svelarsi pensieri, aspettative, speranze,
piccole gioie anche, e persino i fatti del
quotidiano. Ma questo rapporto che onesto
è iniziato e così voluto mantenere nella
sincerità, sempre sarà insidiato dalla
diversità biologica dell’io e del tu
dialoganti. Ma questo rischio di banalità
non rende meno fascinosa
quest’esperienza, che va vissuta come uno
degli aspetti più belli dell’avventura
umana. E come accade che amici, amanti

poi son diventati, sempre nell’amore
umano, cuori amanti all’amicizia saran
condotti. Allora mi chiedo, accade di simile

nel cercarti? E non è per questo che,
donna fatta per questo mondo, così sei
voluta rimanere, conservando quella
psicologia che sentissi complementare e
m’attraesse e come me gli altri tutti, ché
nessuno sfugga all’amor tuo e  nessuna al
figlio tuo, che uomo è rimasto? E non è
così affinché potessimo tutti e tutte vivere
un’amicizia, che di banalità rischio non ha,
ma che è prologo al sublime, all’amore
vostro divino? Sì, se un rischio c’è, è
cadere in un abisso d’amore!Ed è suadente
quest’invito, chi gli resiterà? E se questo è
proprio vero, anche se parole non dici
umane e solo talora in sogno t’ho veduta,
e forse lì qualcosa m’hai detto, io so di
avere in te un cuore pronto all’ascolto e
che pena per me, e io gli parlo e dico di me
e degli affetti miei, le persone che ho care
e del destino loro e di quello che le
affanna, allora omnem spem, omnes
angustias ac miserias meas, vitam et finem
vitae meae tibi committo! Et tu trahe me,
virgo immaculata, post te curro et venio ad
cor tuum! E con Bernardo dico: noli
mater verbi, verba mea despicere, sed
audi propitia et exaudi!

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