giovedì 12 gennaio 2012

Comunque in te

Come quando nella risacca, l'onda sparsa sulla rena si ritrae tutta e nel movimento suo contrasta quella che sopravviene, tanto che questa le si accavalla e, perdendo forza, prima frange, e più tanta battigia non guadagna, così se da mio cruccio molte lamentele sfuggono da raggiungerti, tu ne provvedi e quelle rientrar devono da dove partite sono, cuore ferito, a contrastar quelle che novella pena a venirne fuori punge. E qual'è quella che è d'oggi, cui provveder devi? Non è davvero tutto beneficio che avverto dall'amor tuo, pena anche n'ho e dirò come...E' esso piuttosto come il vento dal mare, che fresco, tutto questo bosco traversa, lì carezzando, qui scompigliando. Ché foglia ne strappa e rametto ne schianta talora, e poi un po' si cheta, ma per presto tornar con nuova folata. E fin nelle ossa m'entra e gelido l'avverto. Così l'amor tuo tutto mi pervade, carezzando or qui or lì, ma anche scompigliando. Sono gli aggiustamenti miei, tamponi di falle su questo scafo, che marosi di vita travagliata aperto v'hanno. Poi mi lascia come un vuoto gelato per tornare forte ancora a nuovi brividi. E sono selva diventate le mie precarietà tutte, e tu questa scuoti...Perché lo fai, ché mi scuoti l'anima? Riposo,non ho più ansia di te, mi son adagiato su un ubi consistam di questo mondo?Tu ricordar mi fai una storia della giovinezza mia, d'amore. Tu sai come son uno da cui poco o nulla trapela, e quello che dentro mi turbina, ansie, paure, sofferte determinazioni, malvolentieri confesso...E talvolta rassegnato appaio, quando dentro qualcosa stride e m'agghiaccia o come furor mi brucia. Quella, la mia calma apparente cercava di scompigliare, forse non sospettando che di quel suo fare da donna decisa, già dura resa dalla vita, lì lì tormento di ribellione avevo, ché frustrato ne ero, ché sognato avevo remissiva compagna. Pungolata era la psicologia sua da certi fatti accaduti, e me ne parlava quasi a giustifica dell'ansia sua. Tu ne sai di più. Io so che provata ne era e pena celata ne avevo, e da donna matura volevo reagisse...Non potevamo intenderci.
Credo oggi, che tanti anni si son
frapposti, che volesse non dovermi
perdere e mi pungolava ché
aderissi a un suo ideale di uomo forte o così rispondessi, semmai lo fossi stato, senza mostrarlo. Mi voleva
certo diverso, migliore nel senso
suo atteso e soffrir ne doveva che 
apparissi lontano dall'idea sua. Davvero tanto lo ero? Ma
fu questa sua lotta, all'inizio fastidiosa, non meno della bellezza, che pur aveva, ad attrarmi, innamorato al fine, quando era l'epoca che da ben altra passione uscivo e non del tutto. Ma, ironia, più neghittoso lì lì mi facevo, ché forse riottoso come Narciso, ma non d'aspetto, la bella ninfa volevo più lottasse per avermi. Così non poteva andare e non durò
e le pene che ad altro sincero
amore mi portarono, ben conosci. 
Così fai anche tu? Ma tu mi sai!
So che non desideri lo stesso triste
epilogo...Dimmi sol quanto diverso
mi vuoi, io ora lo sarò, arrendevole. Vuoi m'avventuri a un'impresa azzardosa per l'età? Vuoi che tutto vi spenda delle forze mie? Lo farò. Vuoi che ne muoia? Ne morirò. Tutto farò che mi dici, per non perderti, non sopporterei il tuo abbandono.
Ma tu nulla dici, nulla pretendi a parole, ma a sollecitarmi non rinunci, e questa donna mia, voce tua, lieta par solo a vedermi qui ancora con lei,tanti i pericoli che pur affoscato hanno questa nostra vita, a due ormai! Ella potrebbe restare, delusa un po', o andare, tardi forse, a quella felicità che non le ho dato, o avere un comportamento vago, che è pur di certe donne o di certi lor momenti,come fuggir vogliano a una condizione triste e rimanere allo stesso tempo, cosa che amaramente sperimentai in quell'amore lontano, ma resta quieta, apparente paga. Perché? Sei tu che mi rimani così o è ella diversa?... Ma, come consapevole sia di interpretarti, non vuole limiti all'amor suo, ché tu non ne vuoi. Se come questo vento sei, ella lo si farà al fine, se come sogno rimani, impalpabile diverrà a popolare tutti i miei. Ogni cosa sarà, al di là degli ostacoli di questo mondo fisico, se è vero che in lei tu sei e l'amor tuo vicaria. E come lei, inconsapevole, ormai vuol farsi te, così farmi devo. Ma tu solo amore sei e quella così s'è fatta e io a tanto m'arrendo...E' questa la risposta adeguata che mi solleciti? Sì, ella non è davvero quella che mi voleva fortem in re,ma suavem in modo e de facto per te mi pretende! E così mi farò per obliarmi in lei, in te. Sì, è solo per affinità che si eliminano qui le distinzioni. Vedi questo mare, vedi la spiaggia che bagna e or ora deserta s'è fatta? Lascia che come gocce cadiamo o in questo o su quella, oltre. Esso è l'amor tuo da cui venimmo e che desideriamo ci riprenda. La rena infocata di sole ci estinguerà se, il tuo vento continuando, oltre, a quella, ci spingerà e forse, vanendo, miglior sorte avremo da nuova nuvola insieme cadendo...

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