Ora che so da te consolata mia madre,
non conosco altra tua immagine
se non la sua, dolce e cara al mio cuore,
che gelosa ho nel ricordo.
Come sei tu?
Almeno come ella fu ed è, mi rispondo!
Allora ascolta, ascolta
com’ella, calda di intimo tepore,
ascoltava e paziente!
Son fin qui venuto forse troppo solo
nelle traversie morali e non solo, d’una vita…
e forse presto m’addormenterò
e nella speranza di te.
Che farò di quello che mi resta?
Non so, ma più non cerco felicità
affannosamente e per ogni dove,
ché ormai so che solo surrogati
illusori ne dà questa vita.
Ma, in raccolta dolcezza,
tutta la felicità che ho,
è che, quando so di storia,
che un vento di scompiglio ha travagliato,
a te mi rivolgo fiducioso,
ché un po’ cambino e in bene
quelle sorti, e lo faccio tra le pareti
pudiche del mio cuore…
Così vorrei ora saperti dire
di questo compagno di montagna di mio figlio,
che non conosco,
ma che buono mi dicono
e, assai giovane, gettato in una esperienza terribile,
nella pena atroce di sua madre.
E allora ascolta, ascolta…
ma parole non ho, ché afono or mi trabocca
il cuore!
Sì, proprio un miracolo d’amore
da te vuole!
non conosco altra tua immagine
se non la sua, dolce e cara al mio cuore,
che gelosa ho nel ricordo.
Come sei tu?
Almeno come ella fu ed è, mi rispondo!
Allora ascolta, ascolta
com’ella, calda di intimo tepore,
ascoltava e paziente!
Son fin qui venuto forse troppo solo
nelle traversie morali e non solo, d’una vita…
e forse presto m’addormenterò
e nella speranza di te.
Che farò di quello che mi resta?
Non so, ma più non cerco felicità
affannosamente e per ogni dove,
ché ormai so che solo surrogati
illusori ne dà questa vita.
Ma, in raccolta dolcezza,
tutta la felicità che ho,
è che, quando so di storia,
che un vento di scompiglio ha travagliato,
a te mi rivolgo fiducioso,
ché un po’ cambino e in bene
quelle sorti, e lo faccio tra le pareti
pudiche del mio cuore…
Così vorrei ora saperti dire
di questo compagno di montagna di mio figlio,
che non conosco,
ma che buono mi dicono
e, assai giovane, gettato in una esperienza terribile,
nella pena atroce di sua madre.
E allora ascolta, ascolta…
ma parole non ho, ché afono or mi trabocca
il cuore!
Sì, proprio un miracolo d’amore
da te vuole!
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