Il passero amico è tornato.
Ma le briciole offerte non ha toccato.
Il capino quasi nascosto
tra piume arruffate,
stanco lo sguardo, non allegri saltelli,
non parole per me…
Con gli occhi chiusi un po’ è restato,
poi via è volato.
Amico, forse il tuo messaggio intendo,
tu non tornerai!
Forse il nido t’han distrutto
e caduta è la tua compagna…
Tu non vuoi restare,
come t’urga all’inverno,
che senti imminente, sfuggire.
M’abbandoni!
Ma per dove, ma per chi?
Se già soli e delusi,
perché insieme non restare?
Un ultimo muto incontro…
Forse per dirmi che m’aspetti dove tu voli,
che la strada conosci che mena al Signore!
E con lui a scrutare la mia, lunga e breve,
resterai.
Oh amico! dopo la ventata di stanotte,
il tuo corpo insecchito ho trovato.
L’ho raccolto, forse t’ho raccolto,
di foglie e terra l’ho coperto…
Non c’è stato l’ultimo volo,
il Signore è davvero troppo lontano!
Soffia un vento già gelido,
e di poco fa era la calura…
Vivere, non vivere!
Scrivere, non scrivere!
Bianco era il foglio,
mi invitava, mi respingeva!
Se la mia vita è la tua:
piccole cose, piccole pretese,
poche gioie, un appena stare,
scriverò per quelli che, come noi,
sono appena,
solo poveri di Cristo, povero.
Sì, solo i miei sogni,
e da sempre, sono grandi.
Lì colori e vivaci,
e suoni dolci, un mondo,
che tu forse ora vedi, soave.
Lì, lì c’è posto per i tuoi voli.
Sì, ritorna, ritorna ancora,
nel mio mondo rivivi
e il tuo canto ripeti!
Ma le briciole offerte non ha toccato.
Il capino quasi nascosto
tra piume arruffate,
stanco lo sguardo, non allegri saltelli,
non parole per me…
Con gli occhi chiusi un po’ è restato,
poi via è volato.
Amico, forse il tuo messaggio intendo,
tu non tornerai!
Forse il nido t’han distrutto
e caduta è la tua compagna…
Tu non vuoi restare,
come t’urga all’inverno,
che senti imminente, sfuggire.
M’abbandoni!
Ma per dove, ma per chi?
Se già soli e delusi,
perché insieme non restare?
Un ultimo muto incontro…
Forse per dirmi che m’aspetti dove tu voli,
che la strada conosci che mena al Signore!
E con lui a scrutare la mia, lunga e breve,
resterai.
Oh amico! dopo la ventata di stanotte,
il tuo corpo insecchito ho trovato.
L’ho raccolto, forse t’ho raccolto,
di foglie e terra l’ho coperto…
Non c’è stato l’ultimo volo,
il Signore è davvero troppo lontano!
Soffia un vento già gelido,
e di poco fa era la calura…
Vivere, non vivere!
Scrivere, non scrivere!
Bianco era il foglio,
mi invitava, mi respingeva!
Se la mia vita è la tua:
piccole cose, piccole pretese,
poche gioie, un appena stare,
scriverò per quelli che, come noi,
sono appena,
solo poveri di Cristo, povero.
Sì, solo i miei sogni,
e da sempre, sono grandi.
Lì colori e vivaci,
e suoni dolci, un mondo,
che tu forse ora vedi, soave.
Lì, lì c’è posto per i tuoi voli.
Sì, ritorna, ritorna ancora,
nel mio mondo rivivi
e il tuo canto ripeti!
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