lunedì 2 gennaio 2012

La santa Russia

Che sole questo, che tutto invermiglia
e sembra voler fare il nostro mondo
ubertoso, un canicolare deserto!
E questo caldo, che il cuore
dissecca, fuoco diventa
nella torrida foresta… 
e lasciar ne vuole un’arida sterpaia.
Così brucia la santa Russia.
E pioggia invocata, altrove inonda,
e là non vuol cadere!
E sotto al nostro cielo gioventù,
a ben più amico sole,
s’incolora e nella noia s’assopisce.
E forse non sa d’imbestiarsi
d’egoismo voluttuoso,
ché sembra in calcolo avaro,
risparmi l’energia che altri
ha speso per il suo ozio…
Sì, proprio questa, generosa
lì accorra come fece, lontano, in Arno,
a un vero raduno d’amore.
E fiumana diventi
da estinguere ogni fiamma
con gioiosa premura.
Ché le porte del cielo sono dure
per chi altrove guarda
e questo pianto non sente.

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