mercoledì 28 dicembre 2011

Uno strano aprile

Che strano aprile!
Un vento, un vento forte
ha agitato stanotte d’onde rabbiose il nostro mare,
che ora  alto spumeggia con fragore
su questi scogli molli d’alghe...
Sono qui a guardare da un po’
e tu con me.
Le mani ti freghi e un po’  i piedi batti,
ma non ti lamenti.
L’aria gelida t’ha fatto livide le labbra e teso il viso,
i capelli t’arruffa e ti scompone la veste,
e gli occhi stringi
a difenderli dall’acre spuma.
Poi dietro alla mia mole cerchi riparo
e stringi di tenerezza quest’uomo,
che ancora, vano, cerca Dio
nella meraviglia!
 

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