mercoledì 28 dicembre 2011

Occhi per gli occhi, 
Mani per le mani, 
siamo due che così sempre insieme vanno...
Pure tutto sarà cenere morta!
La scienza per ora, meschina, 
vincer la morte non può, 
ma lo potrà sicuro e forse giorno vicino,
tanto il suo fervido cocchio é veloce!
Allora continuare questa vita
vorranno insieme, 
a noi simili, cuori amanti, 
fin quando, fin dove amore li porti.
Allora forse solo volontario sarà
l'abbandono del mondo,
quando in amara delusione finisse amore
o affacciato mai si fosse a tenero cuore.
Tutto in quell'epoca potrà essere surrogato,
consenso, fortuna anche, 
benessere perfino e salute certamente, 
ma non la gioia del vero amore. 
Quello, e sono gli occhi tuoi a dirmelo,
che nostro è ora, senza inganno, senza equivoci,
l'unico che l'idea stessa di morte divora.
Quella la cui ombra minacciosa 
ora sempre torna a rendere 
precaria ogni felicità, baleno nei cuori,
e che affascina e affosca ogni anima.
Ma sempre l’amore spira,
invenzione d'uomini non davvero,
e raggia dai cieli divini,
vero balsamo a cuori in tumulto.
Sempre per questi ci sarà di sogni
il bisogno, nostalgia avranno della primavera
e per tutti la speranza di dolci aurore,
esso rinnoverà nelle tante storie tristi,
pastoie comuni di questo mondo.
Ma la madre divina già chiama …
Ne senti l’afflato?
È del suo amore! 
L’amore di cui il nostro, pur ricco, ma solo umano,
è metafora, sacramento perfino.
Ella sarà il luogo, il tempo del suo amore …
le motivazioni, le espressioni, le parole del nostro,
l'unico che ucciderà la nostra morte.
Eppure noi passarne dovremo le strettoie gelide
per veder tanto bel sorriso promesso e sentirne calore 
e battiti di cuore che sì soavi s'annunciano,
e in Lei ritrovarci.

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