domenica 25 dicembre 2011

Preghiera



Dedico questa preghiera a Padre Francesco Vaccelli, di Gaeta, passionista.
Entrambi siamo innamorati di Maria.

Vere dilecta Virgo, veni, clamat cor meum. Reverte, divina, in somnia mea. Veni, ante omnia secula nata,  ad me, cadentem saucio corde. Me deprecante, in eo fieri sentio quod spero. Filium tuum dare me venire ad te. Et venio, et curro ut una habitemus in latebra animae meae, aeterne captivi in aspectu amoris. Dulce desiderata verba in aurem insurrata. Dulcior, te proxima, sonat spes esse tua. Atque tu, vocata a me longe, meis, benigne, praebe aures tuas. Permulce poenam senescente corde meo. Tolle fallacis caliginem noctis a mente mea, egente, intra multa vana, te amore. Possem in te absumi, sicut aqua super labella site vel sine amore, arida. Et labella supplicia, incessante prece, dicunt: Veni, amor, veni.


Vergine veramente amata, vieni, invoca il mio cuore. Ritorna, divina, nei miei sogni. Vieni, nata prima del mondo, a me cadente, ferito nel cuore. Pregando, in esso sento accadere quanto spero. Che tuo figlio permetta che io ti raggiunga . E vengo, e corro per abitare insieme in un recesso della mia anima eternamente innamorati. E’ dolce che parole desiderate, siano all’orecchio sussurrate. Più dolce suona la speranza che, tu vicina, siano proprio le tue. E tu, invocata da me da lontano, porgi benigna le tue orecchie alle mie parole. Addolcisci la pena per il mio cuore che invecchia. Togli la caligine di una notte di illusioni dalla mia mente, che ti agogna amore, tra molte vanità. Mi possa in te estinguere come fa l’acqua su labbra aride di sete o d’amore. E labbra supplichevoli, con preghiera incessante, dicono: vieni, amore, vieni.

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