martedì 27 dicembre 2011

Che strano è ora quest'oggi



Che strano è ora quest'oggi che declina e solo di comune giorno sapeva. Pare come una gioia, prorompere da ogni dove. Io la ignoravo, ma pur esserci doveva sopita, e tutte le cose ricreate paiono or ora, tutte nuove, acque, erbe, alberi, animali. Sì, proprio tutto s'abbella sotto sole d'un caldo arancio al tramonto. E presto è notte, Ma di stelle, miriadi, come occhi e di bimbi, che paiono festosi inseguirsi fin dove lo sguardo può perdersi... Sì, tutto è incanto e miracolo … e gli occhi ho pieni d'ingenua meraviglia, come di bambino grandi. Timoroso, anzi casto,
m'affaccio a questo mistero. Tutto ora si fa sonoro, anzi canoro, o forse solo bisbiglia parole nuove,
mai udite, all'avido orecchio. C'è come un respiro, anzi un sospiro, che come grazie, anzi ave, dicono incessanti le cose tutte... E pur io mi sento riconoscente, figlio della loro madre e briciola che sol ora palpiti e per lei sola, amore. Tanto Ti chiamano queste parole, che ripeto balbettando, che Tu forse verrai!

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