martedì 27 dicembre 2011

A Bernadette



A Bernadette






Dolce icona della madre celeste, ella com'è? Come tu sei stata, più che come tu la vedesti. Nella vita breve, nascosta nel silenzio, sola, stretta nel dolore da malattia crudele, sola nelle umiliazioni da gente da perdono esclusa ... Eppure dalle tue mani sante forza d’Amore raggiungere poté, qui noi soffrenti, da dolore immane, vinti. E menti e corpi risanare per acqua da perenne sorgente pregna d’amore. Tu apparentemente negletta, tragica, dignitosa vita rapida traversasti …Oh beato colui
che gli occhi tuoi casti e innamorati, sfiorarono d’amore. Cara, cara fanciulla, cui la Madre mostrarsi volle e rispettosa del destino senza gioia cui t’affidava, entra, entra in me, sii il mio cuore! Rendimi umile ... e paziente nel dolore forse inevitabile di questa mia ultima stagione. Saziami del tuo candore, dimmi all'avido orecchio, le tue parole d’amore, quelle che finalmente dire hai potuto
all'uomo dei tuoi sogni di bambina, nel cielo ritrovato …Sì, in me per sempre rimani, amica.

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