domenica 25 dicembre 2011

Notte di stelle cadenti



Notte di stelle cadenti, notte di desideri... Tu solo, Signore sai a quante stelle stanotte s’affideranno ingenui sospiri e quanti giovani sogni come queste cadranno! Bambino, i miei pensieri quell'estate
erano per la piccola ospite della casa di fronte. Io non sapevo il perché delle bambine, ma quegli occhi neri, null'altro ricordo di lei, m’attraevano e m’arrampicavo sul muretto per sbirciare nel suo giardino, quando la strana cantilena dei suoi giochi sentivo... e me ne stavo appiccicato alla rete ed ella mi ignorava e io mai le dissi parola. Ma quell'estate finì e sul muretto un fiore trovai, così la seppi partita. Né più la rividi. Tu ne sai il destino. Tu ne sai i desideri che forse affidò a simili lacrime di fuoco in notti come questa... Ma vorrei che quegli occhi non avessero pianto mai.
La cantilena dei sogni di quell'estate vorrei ricordare,ma solo quegli occhi e null'altro di lei più so!


Signore,


ora so per certo, e me lo dice senza parole la mia compagna nella tenerezza, che l’amore di donna non è che per-dono, oltre e più del dono di sé e attinge sicuro al Tuo amore.


Tira un vento ottuso, abbatte e scompone fiori di prato, ma io ho qui il piccolo fiore che hai voluto donarmi... Piccolo fiore, piccolo fiore conservami, Signore! È la mia cantilena ché il mio tempo è breve anche se fosse di anni ancora e lo sguardo più non voglio distrarre da questi occhi che mi guardano lucenti più che stelle d’inverno, a volte ansiosi, tristi un po’, ma appassionati sempre. Fortunato? Fortunato!

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