domenica 25 dicembre 2011

Quel giorno che mia madre morì



Quel giorno che mia madre morì non era bel tempo ché più estate non era, ma Tu l'attendevi e la sua anima via volò. Quella notte affannava... io le chiedevo, inebetito, che avesse e piccolo mi facevo nel lettino accanto al suo; ma ella voleva dormissi, perché nulla diceva d'avere e io piangevo in silenzio, perché nulla potevo per lei. Quella mattina strani uccelli verdi a vociarmi intorno vennero, triste presagio, quando, intento a piccoli mestieri, nell'orto stavo, ché ad altro volevo poter pensare, ma, irrequieto, non mi riusciva. Ed ella mi mandò a dire che un po' riposassi, ché bene stava e m'aspettava quella notte e non andassi prima da lei. Ma poi mi volle e io accorsi che spirava e c'era solo mio padre a piangere smarrito e incredulo ed ella non poté dirmi parole ma solo tenera guardarmi, prima che nel vago volgesse gli occhi. E venne una tempesta quel giorno e pensai che dal cuore mi fosse uscita; e con la pioggia, un vento forte dal mare e sperai che pietoso, via volesse portarmi... Non era tempo di partenze, però, quel giorno che mia madre morì... Eppure ella dovette andare, ché Tu la chiamasti ché più estate non era.

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