venerdì 13 luglio 2012

Uno per i sogni

"Io mi son uno" che da te ha il privilegio dei sogni. E’ poco? E’ tanto! E li riverso sulle cose tutte e queste imbellite ne restano, e, come stessi in un incantamento, intorno mi fanno come una perpetua danza e me ne inebrio, ché perfino musica da colori avvertir mi pare e che dai suoni colori mi appaiano! Sì, tento così di farmi intorno un piccolo mondo meraviglioso che incantata sosta mi sia, ché qui peregrino d’amore mi sento, del tuo! Sì, uno piccolo e bello a misura mia, ma consono alla speranza grande di te, incantato solo se tu vi guardi, e ne partecipo a questa donna e ve la invito suadente. E questa mi dice e dice, e le parole sue vi caccio dentro e sicuro bellezza v’aggiungono, ché sempre assai gradite mi suonano dolci, e le so da cuore che fuggir vorrebbe, e con me, là dove brillano le tue stelle, a vederti! Sarà? E se non so molto di te, se non che stretta t’ho in sogno tra queste braccia solo umane, e se lì vederti ancora, non posso, so che questa piccola donna tenta di supplire al manco di te, e io fidente sono dell’amor suo che tante e tante guarite ha ferite del cuore e manchi di bene. Ma più mi ti neghi, più ti cerco, e non so trovarti, se non in lei. Sì, occhi son questi che mi guardano, che mi invitano a fermarmi, son loro l’oasi per me, là ti cercherò e forse vero più saprò di te. E già tanto belli sono che invano vi aggiungerei orpelli col mio fantasticare. E mi invitano a smarrirmici, ché il nero che queste iridi circondano è vero mondo di sogno in cui l’anima rapita può aleggiare e mai esaurirlo tutto! E lo faccio e mi ci lascio cullare e così tra braccia di angeli mi pare di stare, le tue? Com’è strano il cuore di donna, noi lo invitiamo al nostro sogno e vogliamo farvi incanto, aggiungervi del nostro, il più bello che serbato fino ad esso abbiamo, ma quello già tanto è vago di noi che, dischiuso, il meraviglioso suo esso versa nel nostro da farlo traboccare! E gli occhi poi invitano all’oblio delle cose, uggiose tutte, di qui, un pozzo in cui cadere e lasciarsene rapire! Sì è donna che ami, il dono tuo più bello e ci diciamo, se questa dolcezza permette lo specchio suo, che sarà per noi quella che esso riflette? Ecco che il sogno su te non si ferma e altro di te vorrebbe! Ecco, di nuovo fervida la fantasia vola e vola, ma vero lo può solo sperdendosi nel nero di queste pupille che davanti ci stanno ansiose, vaghe di cuore che risponda solo amore, al richiamo loro. E vi rispondiamo accorati. E di più qui non v’è! Ma servirebbe altro ancora, potrebbe piccolo cuore umano contenerlo? E allor paghi ne siamo, ché null’altra garanzia sappiamo v’è che tu sia vero per noi, se non questo tuo miracolo che accanto viverci vuole. Oltre il buio! Sì, inebriato son di questa donna, è il mondo suo ora che mi circonda, ché è nel suo che è trascolorato il mio bisogno di farmene uno di meraviglia intorno, è questa che m’ha fatto incantesimo! E più dolce malia non v’è! E qui inebriato sono di te!

Nessun commento:

Posta un commento