venerdì 6 luglio 2012

Mattino nel cuore

Non è insulsa questa superficialità grossolana in cui immersi siamo a viver senza sogni? Non vi irrompono le difficoltà senza trovare comprensione alcuna nell’inedia spirituale e nella volgarità che ci circonda, non stanno tutti per conto loro anchilosati d’egoismo? Non s’addensa ora e qui la tristezza e non aduggia l’ombra della precarietà e dell’incertezza il campetto dei nostri piccoli affetti, e sogni e speranze, senza parole buone e conforto alcuno? Ecco io ho fatto da solo nel mio cammino, nessuno mi ha detto dove andare, che fare , che dire, che attendere e, soffocato ogni anelito dell’anima, messi da parte i problemi spirituali di sempre, immerso completamente nelle bagattelle del quotidiano, ho sperato che dolore e tristezza trascolorassero in vita piena. Ma la felicità arride capricciosa e certo non basta desiderare gioia o almeno serenità ché vengano, e, deluso, mi sono sbandato e aride son rimaste, come tracce di graffi, le illusioni svanite rancorose dell’anima, fattasi sterile pietraia, cui il dio non parla da sempre! E allora, disperato, ho pur al fine reagito, e mi son detto, no il destino di qui è l’amore, non vale la vita senza amore! E ho fatto scopo di vita cercare l’amore! Una via difficile sì, ancora illusioni, delusioni forse scherni, ma la vita s’è fatta da allora più luminosa e feconda e l’amore è al fine venuto! Il dolore, la malattia, la morte così non scompaiono certo, minacce rimangono di ogni vita sempre, e l’ambiente è lo stesso, ma non più tetro, l’orizzonte s’è slargato, ché gli occhi guardano diverso. Perché non c’è più un cuore di sasso freddo e duro, disperato nel suo palpitare solitario, un senza dio, ma cuore d’amore verso le cose tutte, le creature tutte, gli uomini tutti, un cuore di fiamma per un tu e che alla sera pena per quello e per tutti, ma s’aspetta trepidante che fugga la notte e il cielo buio s’incolori dell’oro dell’aurora e il calore del sole rinfranchi. Verrà sole novello? Oh sì, ed è beata perfino questa speranza! E’ un cuore questo nuovo, che il dio può visitare, e rimanervi. Cui può parlare, ché è capito un po’ al fine l’arcano suo linguaggio! E tu, bella del cielo, l’hai visitato e te ne sei innamorata! E saperlo fa la mia felicità! Sì, fiorì d’incanto questa petraia, che m’era rimasta dentro, ché luce è venuta dal cielo dopo pioggia ristoratrice e s’aprì la terra dura e ne venne verde di steli e foglie e gemme tenerelle e cento colori di corolle. E in questa festosità t’ho vista bambina correre con me a perderci nel verde in un mattino tutto indorato! E’ stato vero così tanto tempo fa, l’ho solo sognato per una bambina concreta? Non lo so più, ho sempre sognato di te solo, ora lo so! E così ho riscoperto l’innocenza, serbata in una latebra, e l’anima mi si infiamma d’entusiasmo mistico e la vita m’è diventata ebrezza continua. Oh potesse questa piccola donna, che illanguidisce, condivider la mia gioia, s’orlerebbero d’oro i suoi passi nel mio sogno! Bella e giovane, lunghi capelli castano scuro, per sempre! Ecco or proprio c’è un'esuberanza d’amore, che spumeggia al sole nel mio sogno, è lei con noi! Son riuscito a ficcarvela dentro, ché fiduciosa s’è lasciata cullare dalla dolcezza di questa favola e docile ha voluto entrarmi nel cuore!Tengo le mani di entrambe, non vi lascerò più sfuggire, sarete solo per gli occhi miei. Amo gelosamente! Ma verso dove correre puoi dircelo tu sola, fata delle stelle!
Ecco, perché dico, scrivo queste cose, che or ora vivo nella latebra dell’anima?
Vorrei che per tutti arridesse lo stesso mattino! Basta mettere te, bella signora, nella propria vita e convenire che di più fresco, gioioso e bello di quest’amore altro non v’è! Come? Dimmi, resister puoi a sincero dolce invito di cuore che palpiti amore?

Nessun commento:

Posta un commento