giovedì 2 ottobre 2014

Come quando la pioggia cade



Proprio come quando fuori piove, al cessar della pioggia trovi le stesse cose più belle, ché più nitide sono le forme e più vivaci i colori sotto novello sole e tu diresti tutto lì lì nuovo rifatto, come ricreato, per l’attenzione tua ammirata e riconoscente di ritrovarti tra le cose che paiono esistere per il tuo diletto, così, ma dentro, fa il dolore. Esso, quando passato, par lasciar l’anima più bella e tu lode diresti a chi tanta sensibilità t’ha dato per rigodere della pace ritrovata, ma più ancora chi per lunga dimestichezza, sa leggere dentro un cuore troverebbe le cose di quello amabili come mai prima e gradevoli, ché come accade di erbe che solo pestate mandino l’odore buono in sé celato, così quelle, battute e sbattute dall’accaduto trascorso, riprendono lor dolce armonia e come fragranza nuova paiono mandare. Ma come fa pioggia improvvisa arrivando, e tu non ne sai né la durata né quanto intensa si manifesterà, né prevedere danni alle colture dell’orticello faticato e alle cose dei luoghi che frequenti per amenità o svago, che a mo’ delle tue pianticelle vorresti risparmiate, di simile t’accade nella sofferenza che ti giunge non annunciata . Tu giudicare non sai se male passeggero sarà e innocuo e se reazione proporzionata produrrà o ti getterà nell’avvilimento completo. Molto dipenderà non solo dall’intensità delle cose, che sgradevoli ti colpiscano, ma dalla sensibilità tua e dalla storia della tua anima. Cioè per quali e quante vicende è passato il tuo cuore, e se blande o intense per il dolore provocato. E tutto quanto capita fa pensare al male sempre eccessivo come quando d’inverno pioggia copiosa vien giù ostinata da paurosi nembi portata, e tali son gli eventi che un’anima stringono senza che nullo riparo ne abbia, costretta a subirli. Quando chi capace è di leggerlo troverebbe cuore provato starsene, come piccolo bambino fa impaurito, in un cantuccio, in disparte. Sì, accadono cose nella nostra vita che scemano i valori creduti posseduti e della ricchezza di dentro fanno miseria e la dignità ne resta umiliata e la speranza avvilita o spezzata. Ma se fede abbiamo nel cristo, siamo certi che lui fuggito non è. E non vicaria l’attenzione amorevole della madre sua la piccola donna rimastaci accanto? E' lei che faceva la gioia nostra purtroppo ora calpestata. Ma ora è come quando all’inverno, che tutto gela, lei riattizza il fuoco del focolare ché calore ne venga. Questo proprio fa l’amor suo, concretezza del divino! E sarà il sole ancora e lei sorriderà o sotto le stelle ancora gli occhi le brilleranno!

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