sabato 11 ottobre 2014

Chi salva il dio



Quando mi dormi accanto e sento le tue labbra far dolce brusio, ché stanca sei dei mestieri in cui t'affaccendi tutto il giorno, e subito t'addormenti, mi inviti al sonno di bei sogni che protagonista ti vorranno, ché se ho il mio bene tanto vicino notte propizia sarà. Chissà forse anche per concretezze! Sì, intanto dolce carezza mi fa quel lieve suono e m'addormento, ogni volta pensando a quando al mattino, tu, già levata, verrai furtiva ad indagare sul mio attardato risveglio e fingerò di dormire per guardarti allora, dischiusa la porta, ché sarai tutta i tuoi occhi. Ecco cos'è questa età, da piccole cose grandi gioie! E se vero è che il dio passa e parla, certo lo fa per la voce tua, che a me tanto melliflua dice. E io t'ascolto e così lo ascolto, ché la tua non è voce che suona e sparisce, ma a lungo permane in cuore innamorato di te e della madre sua. Così io posso tentare di secondarlo nella libertà di quest'amore. So così che m'accorda un privilegio, amarlo, amandovi. E se non è illusione, è il compito più dolce da assolvere. Fossero anche emozioni passeggere, moti del cuore di breve durata, respiri di un attimo o sospiri, non li considererei luccichii fatui, ma sensazioni dell'oltre l'apparenza delle cose, di qualcosa che sta dietro o in fondo alla natura loro, e vuole svelarsi, e vuol farlo adesso, corto il tempo! E allora tu ne sei a un tempo tramite e schermo. Ché tutto di te sembra invito a qualcos'altro ed è sensazione che m'è durata la vita tutta, ché t'ho accanto come mistero d'amore, che dice di sé e subito si schermisce, geloso e quasi timoroso di poter esser tutto svelato, ma non accade. Ecco perché affascinato son dagli occhi tuoi, qualcuno per essi mi guarda e io, che non so chi sia, voglio credere sia la madre sua e che tu palpiti dai al suo cuore, e che viva di te per me. Ché l'amore umano è un appena del suo. E tu lo dischiudi con gli occhi tuoi belli. Ti ha fatto per me senza io lo chiedessi e ora necessita di te per salvarmi e salvarsi! Da che? Dal nulla!Perché oso pensar così? Se tutto sparirà con me, perché avrei intravisto, perché anche una sola stilla d'amore sfuggita le sarebbe, e scesa come lacrima sul tuo bel viso a farmi tenerezza, perché tanto suggerire, tanta fatica nel farsi capire, se non perché mi si donerà al tempo suo, come tu a me ti doni? Illusioni, anche grossolane, ma pure schiette intuizioni, pretese di considerazione e d'amore, tutte s'affollano tumultuose in un piccolo mondo di due, il nostro, per poi diventare solo nulla? Se non destinato alla luce, nemmeno vederne dovrei un barlume, invece al mattino ecco tu dischiudi la porta, appena uno spiraglio, e con la luce radiosa gli occhi tuoi, luce essi stessi, a illudermi di lor bellezza. Se non sono destinato all'amore perché amato m'avresti e tanto? Sì, è proprio l'uomo che salva il dio dal nulla! Paradosso, ma sempre d'amore, non è da vanagloria e presunzione di capire l'impossibile, non è da ottusa vanità, se si ama e si è amati può essere perfino evidenza, e far gridare che è destino e scopo di tutti. Tutte le creature fanno la coscienza del mondo di esistere e gli uomini la fanno di stare per il dio ed egli potrà trasformala e lo farà sublimandola, ma è l'uomo che anticipa necessaria la salvazione di amato e di amante dal nulla incombente e glielo suggerisce l'amore per gli altri e le cose tutte. E io uomo non posso nulla dire né fare se non per l'amore di piccola donna, e io così ti vedo. Sì, voglio ripeterlo e dirlo con più forza, tu sei per me quella che svela e vela, tu quella che permetti d'intuire il nostro destino comune, lo scopo di questa vita, di più non potendo, e così, anche se ciò che suggerisci non diventa certezza, a me basta, da esso viene tutta la mia fede di star per l'amore, inizia e termina con te! E come tu fai, ogni donna fa, amando ed educando all'amore, solo così salva se stessa, l'uomo suo, e il dio e il mondo!

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