domenica 26 luglio 2015

Cuori aggiunti a cuore



Tanto brillano gli occhi tuoi nel buio sotto questo cielo di mille e mille fiammelle, che distrarmene più non me ne vorrei, ché mi si slarga il cuore, e ne vivo come in sogno, quello del ragazzo che ancora vorrei essere, riconoscente a chi ogni innamorato protegge, dell’oscurità sopraggiunta, e tu la mia prima e unica fortuna, cui dire le favole mie da cuor che ne trabocca in attesa che spontanee ne vengano desiderate tenerezze! Allora se tento di stringerti e trattenerti non ti meravigliare. Anche se la vita è corsa in avanti, inutili i tentativi di trattenerla, facciamo ora in innocente tenerezza quello che ripetere potremo tra le stelle, con l’assenso compiacente della fata che là eletti ci avrà e qui pronuba d’amore è stata, che nato, più non si è spento. Eppure qui quanti contrasti, quante prove, quante lacrime, tue, prima che anche mie le facessi, ché ogni cosa finiamo con lo spartire da sempre! Tu ora che fai? Fai come fa falena, attratta dalla luce e respinta dal calore di un lume. E come? Se quella è saggia, e quanto in materia d’amore anche tu poco sei, capirà e volerà via, ma non vi sono che stelle troppo lontane che non si raggiungono che solo col desiderio, e tu lo potresti e non vi indugi! E allora quella torna alla luce sua di qui e tu alle tue illusioni. Ma presto tanta passione le ali le brucerà e misera e negletta giacerà chiedendosi il perché di quell'epilogo triste. Ignara, ha in verità troppo amato. Così tu alla fiamma del nostro amore finita sei, ma io raccolta t’ho e non ho permesso che ne morissi. Così tu più che farfalla senz'ali sei ora per me angelo, che le sue ha dovuto perdere troppo avvicinatosi a un amore, sì forse bello e attraente, ma solo umano, che le ali sue ha bruciate, per eccesso nella risposta dell’altro, da non parergli mai adeguata, per suo egoismo, che fa la miseria d’un amore di qui. Ecco, è questa la mia favola di stasera e, se piaciuta, spero ti predisponga all'accoglienza di richieste da questo cuore innamorato, che si crede di ragazzo ancora, e forse davvero lo è rimasto nonostante le tante amarezze e delusioni, e pretende l’epilogo d’amore, che nostro fu per la prima volta, forse proprio in una notte a questa simile, di mille e mille intermittenti fiammelle. E non ti deluderò, ché so che il cuore tuo un’attesa simile alla mia ha. Ma se poco accadrà nella concretezza, completiamolo con quel tanto che invece offrono i sogni. Tanti d’amore ci sono stati e ci sono, che uno comune, che gratifichi entrambi, troveremo! Sì, provvidi sono i sogni e noi mai li lasceremo cadere, anzi anticipando il più bello, proveremo ad entrare nel desiderio della bella signora che tra le lucciole sue ci vuole, innamorata del nostro amore. E sai chi avalla questa possibilità? L’amore appunto! Il nostro proprio! Allora chiudi gli occhi, forse staserà proprio, i nostri cuori al suo aggiungerà, sorpresi abbracciati! Ascolta! Cuori innamorati cantano lontani e assai simile sarà canzone d’altri innamorati domani e così in mille altre sere a questa simili. Sai che dicono parole tanto diverse, ma che a noi con la stessa passione giungono sussurrate, anzi sospirate? L’amore pur piccolo e appena bastevole a cuori tanto innamorati di qui, garante è di ciò che non muore più, che? La vita, quella che tra le stelle proprio esso farà come la loro, anzi più ancora, poiché la bella del luogo al suo l’aggiungerà, la farà eterna!

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