venerdì 10 luglio 2015

Al tempo delle altre stelle



La nostra è religione della cordialità verso tutti e perciò chiamata può essere universale. Nulla pretende di più e i dogmi potranno attendere, se si decide d’aderirvi. Quando la cordialità verso il cristo viene infranta, ché verso il prossimo s’è trascurata, è il peccato. E lui ha illimitata pazienza e quante volte vi ricorriamo, vero pentiti di averlo trascurato nell'altro, anche occasionale compagno, senza riconoscerlo, ebbene lui perdona. Ma perdonare non è cancellare, non è come indultum sull'azione mancata o sbagliata, ma piuttosto suo nascondimento, perché la sua memoria è conservata. A noi potrebbe servire ad evitare ricadute, ma è difficilmente d’aiuto, ché questo peccato ha tante sfaccettature. E quand'anche ci pare far bene, ecco si sbaglia ancora e il prossimo resta deluso! Tutto quanto è ora carente e quello che la volontà cattiva prevalente inventa per il proprio danno spirituale e di altri, anche o soprattutto materiale, sarà scordato solo all'avvento del regno, donata la capacità di rivedere la vita passata e pentirsi del male, comunque incrementato sulla terra lasciata, anche senza volerlo. Ma ogni azione, anche solo malvagia, è complessa e non è tutto male quello che si opera, e il bene accaduto, anche piccolo, anche appena, anche non voluto, non sarà scordato nel regno che viene. Ora del regno che sarà, che dire posso? Sarà una comunità concorde, degna dell'amore reciproco scambiato e di quello del re che là governa con la sola memoria del bene. E altro non so! Ma è possibile già ora anticiparlo in tutto o parte degli effetti suoi? Ed è detto che quando due o tre s’uniscono nel nome del re in una vera unità spirituale lui sta tra loro. Se questo è possibile, anche per poco scordare potremo di star qui coi nostri affanni e il peso delle cose passate non limpide tutte, sì avere un anticipo di cielo. Piccola era e gentile nell'aspetto suo e questa a me vicina è simile, piccola dal cuore grande. Potessi con loro, la prima solo virtualmente presente, anticipare il mio cielo! Ma ciò che commuove il cuore, costituire così proprio un’unità spirituale che il re richiami, agita l’anima e questo basta a fugarne il sogno. Sono sempre qui, nemmeno ho potuto allontanarmi un poco con un’illusione forse, sto pur sempre tra la mia mediocrità e l’atteggiamento sospettoso, quando non apertamente ostile degli altri. E nemmeno aver limitato la possibile unità spirituale a donne sicure nell'amor loro, passato o tuttora operante, di questo mio cuore tormentato, ha prodotto l’effetto desiderato. Il tempo non s’è fermato, il re non s’è manifestato. E io il male non ho potuto scordare un attimo nemmeno. E il tempo della poesia pronta a descrivere l’ineffabile non c’è stato. Questo è e rimane il prosaico tempo della colpa…Ma il mio è atteggiamento sì d’amore per quanto fa il tutto, che ogni mattina sfiorano nella luce novella questi occhi innamorati, ma di fiducia anche e c’è un me dentro che arrendersi non vuole. Dice, Questo sogno concretizzerò, quando non importa, fosse anche al tempo scandito dalle sole altre stelle!

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