sabato 6 aprile 2013

Elogio della donna sua







Faticoso è l'ansimare d'ogni giorno, madre cara. E c'è chi decide di morirne, annientarsi nel baratro in questo tempo di crisi. E' d'oggi una tragedia che più persone ha coinvolto, più non potevano lottare nella povertà, che da ogni parte li stringeva, pensa madre, non avevano più l'essenziale, sì, di che mangiare! Nessuno ha pensato a loro, nessuno li ha aiutati! E' a loro che occorre chiedere perdono, sì noi tutti assai più fortunati! E questo dolore mi sconvolge, mi fa piccolo e più bisognoso d'attenzione e la vita tutta riesamino e vi cerco un significato. E mi chiedo. Chi pensa, chi guarda a me? Sì, chi ne ha cura? Oh quanta irosa invidia in questa vita, oh quanto studio e tenacia nel giudicare, condannare, accomunare, calpestare, quando già appena poco lontani nessuno vede più l'altro! Ma a volte per me non è bastato allontanarmi! Vanità, stupidità, malizia ci possono seguire, oh quanto tenaci e insistenti allora, da non dar requie! Ecco tacita è da sempre la piccola lampada mia, consumando quasi solo di sé vive. Disturba? Non dovrebbe! Non è che un puntino in tutta la notte, e a lungo si è chiesta, attrarrò, attrarrò mai falena? Ecco la bella farfalla. Fine è l'anima sua, sa dolorare, sa gioire, coglie le armonie di cui palpita l'universo tutto, forse è per me, se la bella del cielo me la destina! Sì, è del cuor la felicità e contento sarò nel dedicarle delicato amore. Ma ho sbagliato spesso giudizio... Allora sono uscito da me, io verso un tu..., cisposo però, più non distinguevo la verità e la via e più nulla capivo, nulla di limpido dinanzi agli occhi miei..., ma proprio allora questa piccola donna. Ecco, tutta in questa la felicità mia, e, distratto il cuore, più pensato non ha al baratro che pur l'attraeva, troppo occupato con lei, sì, a far sorridere un po' il cuor suo! Sì, per tutti la felicità può consistere in un tu! Forse non altri scopi ha la vita, è altrimenti assurda e le piccinerie, le malizie di cui è disseminata, invitano al baratro, sempre aperto, cattivante. Uno deve ripetersi, ecco oggi è un bel giorno per cadervi. Non lo farà, non vi cadrà, se dell'oggi qualcosa l'attrae e distrae. Niente meglio lo fa di un piccolo cuore di donna! Occhi e sorriso di donna riempiono la vita tutta, bastano a farne la felicità. Limpidi questi occhi, la pupilla non è velata né ambigua, è lo specchio di un'anima, che sa di essere per un tu. Ecco la sola fortuna della vita, incontrarli, attrarli, lasciare abbiano scelto d'essere per un altro sé solo. E questi sono stati per me. Ma se vero con questa sono stato fortunato, è il lavoro ci ha permesso la vita... modesta, poco colpevole, senza spudorata abbondanza, ma sicura. Sì, ma forse non siamo stati appena! Ecco di che pentirsi, ecco di che chiedere perdono! Ma ecco, è passata rapida l'ombra d'alba di cui è fatta questa mia vita. Tutte le cose che l'hanno riempita si son fatte vane, pur la colpa di non essere stato abbastanza per gli altri, troppo per me solo, ma non quel tu che mi è rimasto accanto. Preme l'oblio, preme la morte, ma forse non saranno finché su me questo sguardo d'amore ella poserà, e quando le si stancheranno gli occhi, perdonato, sarà l'incontro con te!

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