venerdì 26 aprile 2013

Cielo stellato







Ricordi la notte di stelle sulla nave che in Sardegna, appena sposi, ci portò? Quelle di prima grandezza tanto lucenti e grandi apparivano, che tentata di toccarle avresti potuto esserne. Fu la notte d'amore più bella, sebbene casta. Abbracciati a lungo rimanemmo, incerti se continuare quell'esperienza fascinosa o ripararci dal freddo notturno, ma quasi senza parole a lungo, credo, sostassimo incantati, stretti a tenerci caldi e nulla perdere di quell'incanto.


Io ricordai le notti briose dell'infanzia mia lontana, quando erano scarse e fioche le luci dell'allora piccola cittadina e la vista del cielo non disturbavano. E mio fratello era ancora con me e giovani e innamorati i nostri genitori...Ma tu mai avevi visto di simile e incantata più di me ne rimanesti, piccole e scialbe le nostre stelle divenute nell'infanzia tua. Solo anni dopo, una notte sugli Aurunci ci offrì negli sprazzi tra le cime scure degli alberi una visione del pari appagante. Come scordarla? Ricordi? L'alba insonni attendemmo, il fiato mio fatto bolso dall'altezza in cuore sofferente. E tu rannicchiata a cingermi del corpo tuo, nella mia più confortevole posizione seduto sul letto. Ma oggi mi chiedo, v'è in natura qualcosa che così parli della bella del cielo, come l'immediata illustrazione che esso ne fa di miriadi di occhi briosi che stanno a inseguirsi fin dove lo sguardo può perdersi? Son forse le essenze del chinale tutte fiorite e profumate che vaghe farfalle richiamano, ora a primavera? Anche, ma non migliore dello star sotto cielo stellato. E io così so per certo che come amore ti fa bella, più questo suo miracolo vuol farti stella. Vedi lassù la più lucente? Credo sia l'immagine sua, che ad innamorati come noi, amor consente e detta. Quando vi sarai nel cielo sua, marinai attoniti ne resteranno, ché accanto alla più lucente e bella, nuova facella si sarà aggiunta, e pulserai per loro a farne sicura la rotta. Ma meraviglia ne avranno anche gli astronomi che a scrutar con gli strumenti loro il cielo di notte la vita spendono. Ché la stellina che il cielo avrà aggiunto a far da ancella della assai più luminosa, si rivelerà doppia. Una starà a gravitare intorno ad altra. Sì, come nella vita primigenia io ti vivevo accanto prendendo del tuo, continuerò a viverti nella novella forma, assorto nel brillio tuo. Tu ora in questa notte l'astro d'amore guardi innamorata e io da voi ho luce e vita. E così estatico ancora sarò, ché quando stella divenuta dello stesso amore brillerai, così io del vostro.


Ho parole ancora ma vogliono tacere, i nostri nasi all'insù e io a sbirciarti gli occhi. Della luce della stella s'accendono pur essi!

1 commento:

  1. Che bello scritto, sembra di essere lì ad assaporare.
    ciao
    sinforosa castoro

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