venerdì 5 aprile 2013

Cuore mistico







Se misticismo è credere nella possibilità di un'unione con te, intima quanto permetta che tu conosca questo cuore e tu mi lasci leggere un po' nel tuo, ecco questa mia vita ne è stata tutta il tentativo. Ma quanto riuscito? Posso vero dire di conoscerti un po' più di altri devoti? Sì, se ne potessi misurare il grado dalla sofferenza. Da sempre immerso nella banalità del quotidiano a lottare per conservarvi la dignità, nell'apparente stare senza scopo e senza dio a questo mondo. Sì, è stato come continuare a non scordarsi che la luce del sole è più del grigiore scialbo e freddo dei giorni senza gioia, ma tutto indora e riscalda e i fiori lascia sboccino, è stato come continuare a sperare che le stelle non spariscano in notti sempre buie e che i luccichii loro si conservino oltre le nubi grevi del dolore. Ma sai quest'età cosa in più mi dà di questa consapevolezza? Mi dà diritto alla colpa. Una vita deludente o fallita può aver avuto cause occasionali, contingenti, ma occorrerà ammetterne le ragioni, che sono personali, peculiari del soggetto, del suo modo di rapportarsi al mondo e perciò agli altri. Riconoscerlo è il primo passo per potersi perdonare e perdonare. Chi? I personaggi scomodi e tristi della propria vita, di per sé negativi o tali dovuti giudicare a causa di un comportamento non chiaro e apparentemente duro, ingiustificato, gratuito spesso, che possono avervi concorso anche loro malgrado. Perdonarsi è tornare puri nelle aspirazioni e perdonare è il primo passo all'amore che sarà a tutti dovuto. E' questo che fa la peculiarità umana, prendersi cura dell'altro, anche dell'indegno, inserirlo nel proprio destino, povero che sia, di bene. E' questo che avvicina la trascendenza tua e mi fa degno della tua attenzione, aver vissuto per un grande ideale, aver molto amato. Io non sono nulla senza l'amore. Ti faresti, se non amassi, lontana, inafferrabile come certe coetanee dell'infanzia mia e come è giusto siano le donne adesso, troppo giovani e distratte. Ma tu mi sei vicina e sai chi me lo dice? Questa donna, che crede alle favole mie e all'amore ancora. Sì è lei proprio a farmi mistico il cuore. Povero vero sono, ho solo amato, non ho meriti, ho perso tutte le battaglie, ma come Paolo ho conservato la fede e tu sei la mia meta. Vicina creduta, lontana forse ancora. Ma, mi chiedo, può tanto amore di donna non essere prologo al tuo? Sì, tu sei la trascendenza mia!

Nessun commento:

Posta un commento