lunedì 28 gennaio 2013

Shoah







Quando nel tempo antico destava meraviglia negli ingenui devoti, visitare i templi in Alessandria in cui Erone si industriava a suscitarla, ben si diceva, “ deus ex machina”, della fittizia presenza del dio. Ma per l'assenza totale qual'è la giusta espressione? Forse sol'una, c'è la guerra! L'orrore, l'odio diffusi e la pietà e l'amore fuggiti via. Oggi questa mia donna mi chiede, dirai sulla shoah? Io di fronte a tanto dolore rinnovato non so risolvermi, tanto me ne ambascia il cuore che il dio soffrire tanto abbia voluto nel suo popolo. Ci sono dei momenti nella storia della nostra umanità in cui il dolore coagula non nel singolo come usa, ma moltissimi coinvolge come nella tragedia immane dell'ultima guerra. E per non dirne banalità, m'affido ai ricordi. Io vi ero bambino piccolo e ne ho sprazzi nella memoria, pianto e disperazione della madre mia, buona e bella, smunta dalla fame. Ma io qualcosa provvedevo, chiedevo ai terribili occupanti, ein Stück Brot, bitte, e sempre ne ottenevo, ché erano pur buoni quei soldati, con i piccoli ariani almeno, ma io non sapevo d'esserlo e non li temevo. Un pane nero e molle donavano dal loro poco, che lunga masticazione richiedeva per inghiottirlo, mentre assai avidi se ne era. Ma poi vennero gli americani con gli strani soldati neri,mai visti prima, assai pietosi verso i bambini tutti, che cioccolato donavano e cose buone per la mamma, scatolette grigio-verdi con, meraviglia, carne dentro! Ecco i miei ricordi, belli in fondo pur nella tragedia, forse ché l'orrore vissuto avevo incosciente come lo scampato pericolo delle foibe, di cui a lungo non seppi, felice con mio fratello solo di un po' di pane e lardo. Io nulla sapevo anche del dramma degli ebrei, ma poi ne appresi e che un mio zio s'era adoperato con inusuale coraggio per salvare una famiglia di qui e ne andai orgoglioso. C'era un uomo giusto tra noi! Ma oggi che dirò, figlio dell'ebrea Maria ed ebreo d'adozione per fede? Spero l'altra umanità ci viva accanto in pace, ché oggi c'è un pericolo nuovo, non la follia di chi sopprimere tentò la dispersa nazione ebraica per combattere la temuta plutocrazia, ma l'odio nel nome del dio. Assurdo? Ma l'assurdo ritorna!

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