domenica 13 gennaio 2013

Ma c'è l'amore!


Una morte sempre accora. Oggi Mariangela è morta. Tutti sentiamo che perdiamo qualcosa in ogni morte, ma più lo fa la perdita di una bella persona, una che assommava fascino e arte, e ci sentiamo veramente diminuiti e un nuovo grigio s’aggiunge a questo cielo, oggi già tutto un grigiore. E più caduco, in frettolosa provvisorietà e precarietà, sentiamo questo mondo, supporto a tutte le nostre fuggevoli illusioni. Ma che è poi questo qui stare? Non un bene, nessun bene! Ma forse da qui parte la via al bene, a te, bella signora delle lucciole. Ed è certo oggettivo il male, fa dura e contorta questa via, ed erta, e il bene, se v’è, resta quasi sempre al di là del vissuto, del conseguibile, come speranza, sogno, null'altro. Occorre coraggio a dirlo? Certo onestà nel riferire, non nascondere l’evidente e non velarlo d’illusione. Tutte svaniscono, prima o poi! E poi questa realtà interiore, che ci attanaglia, ci frena, è di per sé soma, fardello. Quella innegabile, che fa dire a un tuo santo che è essa che sceglier ci fa un valore, un bene inferiore, nella gerarchia o piramide di tutti i valori, e anche che essa fa di per sé l’eredità d’Adamo, la propensione al peccato, all’allontanamento da te, l’andar dall’altra parte, verso il male, la morte dell’anima. Sì, il male morale s’aggiunge anche così, da dentro, vivessimo pure appena, e una vita piatta, mediocre, senza sentore d’eroismo, senza clamori, esso sempre insidia, è d’inciampo alla serenità che par dovuta, al desiderio di non far danni né subirli, infondo alla pace. E certo viene da tutti, dal dover viver con gli altri, e da noi stessi anche, e da dentro appunto. Ma non è tutto qui, non è solo questo. C’è invero qualcosa, e lo crediamo qualcuno. E’ mito, è verità, uno solo che assomma in sé le paure nostre tutte? So che è, che c’è, è qui, là, prima, ora, appena dopo. Lascia cadano le aspirazioni più sante, languiscano sogni e speranze in una realtà che par far tutta d’angoscia. E se via è questa al bene, vero ci sei al termine suo, dopo tanto buio e brutture, e non ancora quel qualcuno? Oh meglio il nulla! Ma forse non è davvero solo tutto favola? Qualcuno la racconta, leggendola da un libro di storie belle e brutte, per gli eterni bambini che in fondo restiamo! Ecco, qualcuno anche dice, c’è positività nel male stesso, una forza motrice, una molla propulsiva al superamento, una legge, un principio che fa sì esistere qualcosa d’avverso, ma da superare, vincere, e ne dà volontà e mezzi. E vincere è bello e la lotta che vince è bella! Pensar così la vita dà coraggio, spinge all’ottimismo, è certo positività. Ma non è forse anche illusione? Ecco barbarie e prevaricazione esistono, la contumelia dell’orgoglioso opprime, l’errore è ora e da sempre, come in agguato, appena dopo il sicuro, appena oltre il certo, doloroso come sempre, e la pena e il dolore, morale e fisico, non spariscono! E sarà per tutti, la malattia, la solitudine, la morte, come oggi per questa nostra compagna in questa via tortuosa al bene, che lasciato ha in tutti ricordo di grazia e bellezza. E peserà su questo destino che nessuno esonera, l’aver dovuto vivere nella mediocrità, nell’ignoranza, nel bisogno, nella disperazione, nella fame, come a moltissimi oggi accade. E questo fa il grigio, di più, fa il buio dell’esistenza. Sì, attanaglia, caccia via la voglia di rimanere e lottare, perché s’attenua, piccola si fa la speranza del bene, di te, e questa realtà pur sempre resta enigma, grigiore, buio appunto! Vedremo mai solo la tua luce e le stelle, che certo ci sono sopra a tanto velato cielo? E intanto stiamo in un dove, in un quando, in un tempo, in un mondo che appiattir tutto vuole, bellezza e deficienza, bontà e bruttura, giudizio e insipienza, sogno e follia. Ma, fortuna, c’è anche l’amore! Amore di donna!
E sento oggi che questo cielo, che s’apre al fine, ed io innamorati siamo delle stesse donne, una c’è, una con te m’aspetta tra le stelle!

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